Turchia: una ferrovia collegherà il Mediterraneo e il Mar Nero al Golfo Persico

A Istanbul si terrà un incontro tra la Turchia, l’Iraq, il Qatar e gli Emirati Arabi

La Turchia non molla e si avvia verso la realizzazione pratica della “Via del cotone”, una rotta intercontinentale che dovrà collegare l’India e alcuni Paesi asiatici al Medio Oriente e all’Europa. La “Via del cotone” è considerata un’alternativa all’iniziativa cinese “Belt and road” (BRI), nota anche come la “Nuova via della seta”.

Una parte integrante e fondamentale dell’intero progetto sarà una ferrovia, che dovrà collegare il porto iracheno Al Faw di Bassora, sul Golfo Persico, alla Turchia. Le ultime inquietanti notizie hanno dato spinta ai colloqui internazionali sul progetto turco: la super petroliera “Suezmax” di proprietà greca che trasportava petrolio iracheno proprio dal porto iracheno da Bassora è stata attaccata e seriamente danneggiata dagli Houthi yemeniti.

Nel sottosuolo dell’Iraq si trova circa il 10% delle riserve petrolifere globali. Il Governo iracheno ritiene che, una volta completato, il progetto ridurrà significativamente il costo del commercio tra la Cina e l’Europa. Allo stesso tempo il progetto della Turchia entrerà inevitabilmente in riotta di collisione con l’iniziativa cinese “Nuova via della seta”, fortemente appoggiato e promosso dal presidente della Cina, Xi Jinping.

Abdulkadir Uraloglu

Come ha annunciato il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture turco, Abdulkadir Uraloglu, giovedì 29 agosto a Istanbul si terrà un vertice a cui parteciperanno rappresentanti dell’Iraq, del Qatar ed degli Emirati Arabi Uniti per discutere del progetto multimiliardario, destinato a collegare tramite una ferrovia intercontinentale il porto iracheno di Bassora, sul Golfo Persico, ai porti della Turchia sul Mediterraneo e sul Mar Nero.

Secondo Uraloglu, già da questo primo vertice ci sarà da aspettarsi alcune “decisioni significative”. Il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti che potranno trarre molti benefici dal nuovo collegamento ferroviario lungo circa 1.300 chilometri, sono anche i due potenziali investitori del progetto, cui valore è stimato in almeno 20 miliardi di dollari.

Il progetto infrastrutturale stuzzica molto il Governo di Baghdad perché promette di trasformare l’Iraq in uno strategico snodo di transito, riducendo i tempi e i costi di trasporto tra l’Asia e l’Europa. La ferrovia entrerà in competizione con il Canale di Suez, in Egitto. Nel corso di una prima discussione, avvenuta durante la visita ufficiale del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ad aprile a Baghdad, il premier iracheno, Mohammed Shia al Sudani, aveva detto che il “progetto prevede la costruzione di una ferrovia con una capacità di 3,5 milioni di tonnellate nella prima fase e di 7,5 milioni di tonnellate nella seconda fase della realizzazione del progetto”.

Parallelamente alla costruzione di una super ferrovia sono previste la costruzione di un’autostrada e di alcune infrastrutture energetiche come gasdotti e oleodotti. Attualmente la società emiratina la “Abu Dhabi Ports Group” sta lavorando con la “General Company for Ports” dell’Iraq per sviluppare il porto Al Faw di Bassora e la sua zona economica speciale.