Yoon Suk-yeol era già estremamente impopolare prima del maldestro tentativo di imporre la legge marziale.
Da due giorni, dopo dell’approvazione dal Parlamento della mozione di impeachment del presidente sudcoreano, Yoon Suk-yeol, accusato di un tentato colpo di Stato, in tutta la Corea del Sud sono in corso allegre manifestazioni di massa, che rappresentano un misto tra grandi celebrazioni e sagre paesane.
Dopo la proclamazione della legge marziale, durata per sei ore e denunciata dai legislatori come “tentativo di svolta autoritaria” l’indice di gradimento di Yoon Suk-yeol, che era già molto basso per i numerosi scandali di corruzione che avevano caratterizzato il suo mandato, è ulteriormente calato, scendendo secondo i sondaggi d’opinione sotto l’11 per cento.
A Seul migliaia di persone hanno invaso tutto il centro della capitale, agitando bastoni luminosi, cartelli e caricature di Yoon Suk-yeol, recitando diversi slogan contro il presidente destituito e cantando canzoni, diventate inni in difesa dei valori democratici.
I manifestanti esultano i deputati del Parlamento che sabato, 14 dicembre, alla seconda votazione, dopo quella di una settimana fa, hanno approvato l’impeachment con 204 voti a favore e 85 contrari. Si è trattato di un provvedimento che ha sospeso immediatamente Yoon Suk-yeol dalle sue funzioni, mentre sarà necessario un voto della Corte costituzionale perché venga definitivamente rimosso.