UE: bloccata proroga esenzione dazi per prodotti agroalimentari ucraini

Francia e Polonia hanno ritenuto "assolutamente insufficienti" le misure di protezione dei mercati europei contro il dumping agricolo dell’Ucraina

Braccio di ferro al Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Unione europea (COREPER), sulla proposta relativa alla proroga, fino a giugno del 2025, della sospensione dei dazi sui prodotti agroalimentari che l’Ucraina esporta verso il mercato comune della UE.

Come ha annunciato il Belgio, Paese presidente di turno del Consiglio europeo, “non è stato possibile raccogliere la maggioranza favorevole di Stati membri, necessaria per approvare l’intesa provvisoria raggiunta la scorsa settimana”.

La UE potrebbe ripristinare i dazi ordinari qualora l’export ucraino dovesse superare la media, registrata nel periodo 2022-2023. Inoltre le misure di salvaguardia potrebbero essere applicate soltanto ai cosiddetti “prodotti sensibili”: pollame, uova, zucchero, avena, mais, semole e miele.

Molti Stati membri dell’Unione, guidati dalla Francia e dalla Polonia, hanno criticato aspramente i termini dell’accordo e hanno chiesto di “inserire il grano tra i prodotti sensibili”. Inoltre è stato proposto di includere le statistiche del 2021 nel periodo di riferimento, un anno di esportazioni “ordinarie” dall’Ucraina, prima della forte crescita dei flussi verso l’Europa, dovuta alla sospensione dei dazi, accordata dalla UE nel giugno 2022 a seguito dell’inizio dell’operazione militare speciale russa.

La proposta sarà discussa dalla commissione per il Commercio internazionale dell’Europarlamento che si riunirà prima delle elezioni per l’ultima volta il 9 aprile”. Come scrive il quotidiano economico e finanziario italiano Il Sole 24 Ore “i tempi per ulteriori trattative sono assolutamente limitati, per non dire inesistenti. Senza un accordo relativo alla nuova proroga, all’inizio del prossimo mese di giugno, i dazi ordinari tornerebbero ad essere applicati sulle importazioni agroalimentari dall’Ucraina verso la UE”.