E’ un cavallo di battaglia del Governo italiano, che ora ha trovato una sponda nella Francia e Austria e in altri Paesi dell’unione. Parliamo della discussione sulla carne coltivata in laboratorio, vista da molti come un’opportunità per creare alimenti proteici minimizzando l’impatto ambientale degli allevamenti, e invece come il “grande nemico” dalla maggioranza degli agricoltori europei.
Il ministro italiano dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha portato al Consiglio UE “Agricoltura e pesca” del 23 gennaio un documento sottoscritto da ben 12 Paesi che prevede una “moratoria” sul cibo a base cellulare. Oltre a Italia, Francia e Austria ci sono Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Lituania, Malta, Romania e Slovacchia.
“In tutto il mondo sono emerse alcune nuove pratiche di produzione alimentare basate su cellule artificiali coltivate in laboratorio – si legge nel documento presentato in sede europea – tuttavia queste pratiche rappresentano una minaccia agli approcci primari basati sull’agricoltura e ai metodi di produzione alimentare genuina che sono al centro del modello agricolo europeo. Lo sviluppo di questa nuova produzione alimentare coltivata in laboratorio solleva molte domande che devono essere discusse approfonditamente tra gli Stati membri, la Commissione, le parti interessate e il pubblico in generale”.
L’associazione di categoria italiana Coldiretti a suo tempo aveva raccolto 2 milioni di firme perché la carne coltivata fosse vietata (allora si parlava di “carne sintetica” commettendo un errore visto che si tratta di colture cellulari ma aumentando la presa comunicativa). Fu un successo visto che in Italia è stato approvato un divieto.
“L’alleanza nata in Europa fa proprie le perplessità sollevate per prima dalla Coldiretti e conferma il ruolo di apripista dell’Italia che è leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare, nelle politiche di tutela della salute dei cittadini anche grazie alla legge approvata. – ha spiegato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti – Prima di qualsiasi autorizzazione alla produzione e al consumo di cibi a base cellulare la Commissione Europea debba avviare una consultazione pubblica sui prodotti a base cellulare che non possono mai essere chiamati carne”.
La Commissione europea, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, ha tuttavia ricordato che “non è stata ancora ricevuta alcuna domanda di autorizzazione, ai sensi della legislazione sui nuovi alimenti. E se una domanda di autorizzazione dovesse essere presentata, sarà l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) a valutare”.