UE – Mercosur, il Paraguay minaccia di interrompere i negoziati

Santiago Peña, da maggio 2023 presidente del Paraguay, ha minacciato la chiusura delle trattative tra UE e MERCOSUR, il mercato comune dell’America meridionale.

Proprio a lui spetta la presidenza di turno  del blocco sudamericano a partire dal 6 dicembre e il leader del Paraguay sembra del tutto intenzionato a trovare altri interlocutori per stringere accordi economici: “Ho chiesto al presidente Lula di chiudere il negoziato perché se non chiude non continuerò nel prossimo semestre. Mi dedicherò alla conclusione di accordi con altre regioni del mondo e sono sicuro che raggiungeremo un accordo molto rapidamente” ha spiegato Peña citando Singapore e gli Emirati Arabi Uniti.

Anche l’Unione europea vorrebbe chiudere l’accordo, le cui trattative si trascinano ormai da anni entro il 2023. A questo fine Ursula von der Leyen a giugno ha fatto visita a Messico, Cile Argentina e Brasile. Questi quattro paesi, con l’aggiunta di Uruguay e Paraguay sono i componenti del MERCOSUR che avevano iniziato a confrontarsi con Bruxelles già nei primi anni del nuovo millennio per arrivare, nel 2019, alla stesura di un trattato per rimuovere le barriere commerciali facilitando gli scambi tra Europa e Sudamerica. Lo stesso trattato non è stato però ratificato, in particolare a Lula e agli altri leader dell’America meridionale non sono piaciute le ulteriori rassicurazioni sul piano ambientale che Bruxelles ha richiesto spiegando che “le nostre politiche commerciali devono andare di pari passo con quelle ambientali”. Per questo, nel 2022, la Commissione europea aveva voluto inserire ulteriori vincoli che consentissero di applicare eventuali sanzioni commerciali per chi non rispettasse gli impegni sul clima.

Un altro motivo di preoccupazioni, meno esplicito, è quello dei Paesi europei a forte vocazione agricola che temono la concorrenza di prodotti a basso costo (in particolari carni bovine) provenienti dal Sudamerica. Per questo Lula si era espresso spiegando che le preoccupazioni ambientali celavano in realtà problemi di protezionismo.