UE, nel 2022 il solare ha superato il carbone

Per la prima volta la fonte rinnovabile ha superato quella fossile per la produzione di energia elettrica

L’Unione europea alle prese con una difficile e costosa transizione energetica può festeggiare alcuni primi risultati importanti, come il sorpasso del fotovoltaico sulla combustione del carbone per la produzione di elettricità. Sorpasso che è avvenuto nel 2022, come riportano i dati diffusi da Eurostat. In quell’anno la percentuale di energia solare nella produzione totale di elettricità dell’UE è stata di 210.249 GWh rispetto ai 205.693 GWh del carbon fossile.

Gli unici due produttori di carbon fossile rimasti nell’UE sono la Polonia e la Repubblica Ceca, solo Varsavia lo usa come fonte principale per la produzione di elettricità. “La lignite, una categoria di carbone con un contenuto energetico inferiore, è utilizzata per la produzione di elettricità da 9 Paesi dell’UE ed è stata la fonte di 241 572 GWh di elettricità”, si legge in un comunicato di Eurostat.

Nonostante questo le importazioni di carbon fossile sono aumentate nel 2022, anno in cui sono entrate in vigore le sanzioni alla Russia, da cui infatti l’import di carbone è diminuito del 45% anno su anno (ma resta in ogni caso il principale fornitore dell’UE con il 24%, davanti a Stati Uniti, 18%, e Australia, 17%), con un tasso di dipendenza dalle importazioni che ha raggiunto il 74,4%, il tasso più alto mai toccato ma che è comunque inferiore a quello relativo a petrolio e gas dove si va oltre il 97%. L’aumento relativo al 2022 è spiegato da un aumento temporaneo delle scorte.

Per quanto riguarda l’anno 2023 i dati preliminari confermano una ulteriore diminuizione nella produzione e nel consumo di carbone:  274 milioni di tonnellate (-22% rispetto all’anno precedente) e 351 milioni di tonnellate (-23%). Nel 2023 i due terzi del carbone consumato in Europa saranno in Germania (37%) e la Polonia (27%).