L'obiettivo è passare dai 204 GW di energia eolica del 2022 a oltre 500 GW nel 2030 nei 27 stati UE
La capacità eolica nei paesi UE deve crescere decisamente se si vogliono rispettare l’obiettivo di avere una quota di energie rinnovabili pari ad almeno il 42,5% entro il 2030.
Per questo la Commissione europea ha presentato il 24 ottobre un piano d’azione per l’energia eolica volto ad assicurare che “la transizione verso l’energia pulita proceda di pari passo con la competitività industriale”.
L’obiettivo è passare dai 204 GW di energia eolica del 2022 a oltre 500 GW nel 2030. Una sfida non facile, nonostante la “tradizione” europea in questo settore, per “una combinazione di difficoltà senza precedenti tra cui una domanda insufficiente e incerta, procedure di autorizzazione lente e complesse, la mancanza di accesso alle materie prime, la forte inflazione e i prezzi elevati delle materie prime, la concezione poco favorevole delle gare d’appalto nazionali, la sempre maggiore pressione esercitata dai concorrenti internazionali e i rischi connessi alla disponibilità di una forza lavoro qualificata”, si legge in una nota della Commissione.
Il piano d’azione prevede un’accelerazione della diffusione grazie a “una maggiore prevedibilità e a procedure di autorizzazione più rapide”: nel 2022 i nuovi impianti eolici hanno apportato una nuova capacità di 16 GW (+47% in un anno) ma per raggiungere gli obiettivi servono 37 GW/anno. Si punterà sulla digitalizzazione delle procedure di autorizzazione e sull’assistenza tecnica agli Stati membri per sveltire e facilitare le pratiche. La Commissione sosterrà poi la fondamentale costruzione di reti elettriche. Sarà migliroata la procedura delle aste “con criteri ben concepiti e oggettivi che premino le apparecchiature a più alto valore aggiunto e garantiscano che i progetti siano realizzati pienamente e nei tempi previsti”.
Parallelamente saranno sostenuti gli investimenti con un Fondo per l’innovazione, mentre la Banca europea per gli investimenti (BEI) metterà a disposizione garanzie per la riduzione dei rischi.
La Commissione monitorerà inoltre “eventuali pratiche commerciali sleali che avvantaggiano produttori di energia eolica stranieri e continuerà a utilizzare gli accordi commerciali per facilitare l’accesso ai mercati esteri, promuovendo nel contempo l’adozione di norme UE e internazionali per il settore”. Sarà anche affrontato il tema delle competenze, con l’obiettivo di formare personale specializzato nel settore per 100.000 unità.
Grande peso e sostegno sarà infine dato all’eolico offshore, di cui si auspica una rapida e massiccia diffusione. Da questo settore si aspetta un contributo significativo e c’è moltissimo da fare: nel 2022 la capacità installata offshore cumulativa dell’UE era di 16,3 GW, lo scorso anno sono stati installati nuovi impianti per 1,2 GW, ne servirebbero in media quasi 12 GW ogni anno per raggiungere gli obiettivi prefissati.