La politica tedesca rimane in ogni caso la favorita per il ruolo di presidente della Commissione europea
Chi pensava a un accordo lampo per un von der Leyen bis è stato smentito. La cena dei capi di Stato e di governo europei convocata per una prima discussione informale relativamente alle cariche in seguito alle elezioni europee del 6-9 giugno non ha portato a un accordo anche se la presidente uscente della Commissione europa, il ruolo chiave dell’unione, sembra sempre in pole position per un secondo mandato.
Anzi, von der Leyen resta al momento l’unica vera candidata alla successione di sé stessa: la maggioranza che la sosterrà è formata da popolari, socialisti e liberali che già dovrebbero avere sostanzialmente la maggioranza, l’allargamento da una parte ai Verdi o dall’altra ai conservatori di ECR dovrebbe permettere di consolidare il consenso e renderlo immune ai franchi tiratori. Sciogliere il gioco dei veti incrociati non sarà facile ma i popolari non sembrano preoccupati, come ha dichiarato Charles Michel, presidente uscente del Consiglio europeo.
“Abbiamo ascoltato la presidente del Parlamento Europeo (Roberta Metsola, ndr) e anche Ursula von der Leyen, che ha condiviso con noi alcune idee sul futuro dell’UE – ha commentato Michel secondo quanto riporta Adnkronos – Poi abbiamo avuto la cena: è stata una buona occasione per scambiarsi opinioni e preparare il Consiglio Europeo della prossima settimana a Bruxelles. La conversazione va nella giusta direzione, credo, ma non c’è alcun accordo stanotte, in questa fase”. In questa fase non vanno decise solo le principali cariche delle istituzioni europee ma anche le politiche strategiche counitarie. “Penso che sia un nostro dovere collettivo prendere una decisione entro giugno. I 27 leader devono lavorare duramente per assicurare un accordo”, ha concluso Michel rinviando le decisioni alla prossima settimana e spiegando che la cena serviva solo “affinché ognuno potesse “ascoltare tutti gli altri”.
I favoriti rimangono: la popolare tedesca Ursula von der Leyen per la presidenza della Commissione europea, il socialdemocratico portoghese António Costa per il Consiglio europeo, la liberale estone Kaja Kallas per il ruolo di alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza e la popolare maltese Roberta Metsola per la presidenza del Parlamento.