L’acqua potabile è un “bene di lusso” inaccessibile per miliardi di persone
Tra i due e i tre miliardi di persone nel mondo soffrono di carenza di acqua potabile. Queste carenze si aggraveranno nei prossimi decenni, soprattutto nei grandi centri abitati del mondo, se non verrà potenziata la cooperazione internazionale in questo settore.
È un monito con cui l’UNESCO si è rivolta ai Paesi più industrializzati del mondo. L’UNESCO è un’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, istituita a Parigi 4 novembre 1946. L’UNESCO è nata dalla generale consapevolezza che gli accordi politici ed economici non sono sufficienti per costruire una pace duratura e che essa debba essere fondata sull’educazione, la scienza, la cultura e la collaborazione fra nazioni, al fine di assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione.
Secondo le stime dell’UNESCO, oltre 2 miliardi di persone, ovvero il 26% della popolazione della Terra, non hanno l’accesso sicuro alle fonti di acqua potabile, mentre 3,6 miliardi di abitanti del pianeta (46%) non hanno l’accesso ai servizi igienici gestiti in modo sicuro.
Inoltre tra i due e i tre miliardi di persone soffrono di carenza d’acqua pulita per almeno un mese all’anno, con gravi rischi per i mezzi di sussistenza, in particolare per la sicurezza alimentare. Si prevede che la popolazione urbana globale che dovrà far fronte alla carenza d’acqua raddoppierà dagli attuali 960 milioni di persone a 1,7-2,4 miliardi di persone entro il 2050. In maniera particolarmente grave saranno colpiti i Paesi africani e del Sud Globale. La crescente incidenza di siccità estreme e prolungate sta mettendo a dura prova anche gli ecosistemi, con tutta una serie di conseguenze disastrose per le specie vegetali e animali.
È urgente stabilire meccanismi internazionali solidi e duraturi per evitare che la crisi idrica globale vada fuori controllo. “L’acqua è il nostro futuro comune ed è essenziale agire insieme per condividerla equamente e gestirla in modo sostenibile”, hanno sottolineato gli esperti dell’UNESCO.