UNICEF: un bambino su sei vive in aree teatro di conflitti

Oltre un bambino su sei, ovvero in totale più 473 milioni di bambini vivono in aree interessate da conflitto. E’ quanto spiega il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) aggiungendo che “l’impatto dei conflitti armati sui bambini di tutto il mondo ha raggiunto livelli devastanti e probabilmente record nel 2024”.

Secondo quanto stimato mai così tanti bambini vivono in zone di conflitto o sono stati costretti a sfollare a causa di conflitto e violenza. Ed è record di conseguenza del numero di minori che vedono violati i loro diritti, vengono feriti o uccisi, non vanno a scuola, non ricevono le vaccinazioni di base e sono malnutriti.

Il netto peggioramento in questo ultimo anno è dovuto all’intensificarsi delle crisi di Haiti, Libano, Myanmar, Palestina e Sudan. I bambini rappresentano il 30% della popolazione globale, e in media rappresentano circa il 40% delle popolazioni rifugiate e il 49% degli sfollati interni.

“Secondo quasi tutti i parametri, il 2024 è stato uno dei peggiori anni della storia dell’UNICEF per i bambini in conflitto, sia in termini di numero di bambini colpiti che di impatto sulle loro vite”, ha commentato Catherine Russell, Direttrice generale dell’UNICEF che ha aggiunto: “Un bambino che cresce in una zona di conflitto ha molte più probabilità di non andare a scuola, di essere malnutrito o di essere costretto a lasciare la propria casa, troppo spesso ripetutamente, rispetto a un bambino che vive in luoghi di pace. Questa non deve essere la nuova normalità. Non possiamo permettere che una generazione di bambini diventi un danno collaterale alle guerre incontrollate del mondo”.