Unione europea: ai massimi le importazioni di acciaio dalla Russia

L’Italia è il cliente no.1 dell’industria metallurgica russa

L’Unione europea non riesce a farne a meno delle materie prime “made in Russia”. A maggio del 2024 i Paesi della UE hanno importato dalla Russia prodotti di ferro e di acciaio per oltre 373 milioni di euro. È il dato più alto mai registrato sin dal 2022, l’anno dell’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina.

Le esportazioni metallurgiche russe sono stati dominati da prodotti semilavorati di ferro e di acciaio (175 milioni di euro) e di ferroleghe (81 milioni). Il maggiore importatore di metalli russi è stata l’Italia, che rispetto al mese precedente ha aumentato gli acquisti di 1,6 volte, fino a quota 120 milioni di euro. Seguono i Paesi Bassi che a maggio hanno aumentato l’import di ferro e di acciaio russi di 7,3 volte, fino a quota pari a 78,6 milioni di euro.

Vale a dire che di nuovo la Russia è diventata il maggiore esportatore di metalli ferrosi verso l’Unione europea, lasciandosi alle spalle la Corea del Sud (366,4 milioni di euro) e l’India (353,8 milioni).

In parte l’aumento delle esportazioni russe è diventato possibile grazie all’interesse della Spagna, che in aprile – dopo una “pausa di riflessione” durata tre mesi – aveva riattivato le importazioni di metalli ferrosi russi, In aprile la Spagna ha importato 21.300 tonnellate di ferro e di acciaio russi per 8 milioni di euro.

Ciononostante in aprile (l’ultimo dato disponibile) l’interscambio commerciale tra la Russia e la UE è sceso a quota 5,6 miliardi di euro, il volume minimo mai registrato sin dall’anno Duemila.