Unione europea nel mirino delle critiche italiane

Adolfo Urso: con il suo divieto di motori a combustione dal 2035 Bruxelles mette a rischio migliaia di posti di lavoro

Claudio Descalzi

I vertici aziendali e governativi dell’Italia hanno lanciato un doppio attacco alle politiche economiche ed ambientali dell’Unione europea. Nel suo intervento all’Italian Energy Summit (25-26 settembre) a Milano, Claudio Descalzi (nella foto), amministratore delegato del gigante italiano dell’energia ENI, ha dichiarato che l’Unione europea “produce parole, regole, vincoli e grandi titoli”. Secondo Descalzi “se si pensa che l’industria sia un fardello e bisogna comprare e vendere prodotti, non si va molto avanti”. Per Descalzi invece, bisogna “lavorare su dati oggettivi per ottenere soluzioni vere e facilitare i processi in maniera pragmatica, altrimenti non si va da nessuna parte. Se questa cultura sarà dominante, la transizione in Europa sarà un’involuzione”, ha detto l’ad di ENI nel primo giorno dei lavori dell’Italian Energy Summit, organizzato dal quotidiano politico, economico e finanziario italiano “Il Sole 24 Ore”.

Da parte sua il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha lanciato un allarme sul divieto dell’Unione europea, previsto dal “Green Deal”, alla vendita di nuove auto con motore a combustione a partire dal 2035. In un’intervista, rilasciata dal ministro italiano al quotidiano britannico “Financial Times”, Urso ha dichiarato che la decisione di Bruxelles potrebbe causare una “grave crisi” per i produttori europei e “mettere a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro”.

In questo contesto Urso ha chiesto una revisione urgente del “Green Deal” europeo, sottolineando che l’attuale strategia “ha già dimostrato le sue contraddizioni con il crollo del mercato europeo dei veicoli elettrici e la crisi dei produttori automobilistici”. Urso ha inoltre criticato il “costo elevato” dei veicoli elettrici, dichiarando che sono troppo cari “rispetto ai redditi dei cittadini europei in generale e di quelli italiani in particolare”. Per far fronte a queste minacce Urso ha annunciato che “chiederà a Bruxelles di posticipare e modificare il divieto con l’intento di consentire la vendita di veicoli alimentati a biocarburante e carburante sintetico”.