Ursula von der Leyen annuncia la nuova Commissione europea

E' composta da 16 uomini e 11 donne, fanno rumore le dimissioni di Breton e la nomina di Fitto dell'ECR

Ursula von der Leyen ha presentato il 17 settembre a Strasburgo, la sua proposta per la nuova Commissione europea che dovrà poi essere approvata nei prossimi giorni dal Parlamento europeo.

E’ stato un processo lungo e travagliato quello di von der Leyen, riconfermata come presidente dell’esecutivo UE dopo le elezioni di giugno. Un percorso culminato con le dimissioni di Thierry Breton che ha criticato la presidente della Commissione per la sua gestione verticistica e accentratrice dopo che aveva ostacolato la sua nomina. Breton è il fautore del Digital Service Act, primo esempio di regolamentazione del mondo digitale che molto poco piace alle big tech statunitensi. La nomina a vicepresidente all’italiano Raffaele Fitto, membro del gruppo conservatore ECR, ha poi provocato poi più di un malumore tra i socialisti e tra Renew, due forze fondamentali perché la presidente abbia i numeri.

Von der Leyen ha così proposto sei vicepresidenze esecutive: la finlandese Henna Virkkunen, Commissaria alla Sicurezza e alla Sovranità tecnologica, la spagnola Teresa Ribera, Commissaria per la Transizione ecologica e la Concorrenza, l’italiano Raffaele Fitto,  vice presidente esecutivo della Commissione europea con la delega alla Coesione e alle Riforme, la rumena Roxana Minzatu, Commissaria responsabile per i talenti e le competenze, il francese Stéphane Séjourné , Commissario per la Strategia Industriale e l’estone Kaja Kallas, Alta rappresentante per la politica estera.

 

I commissari saranno Maroš Šefčovič (Slovacchia) con deleghe al Commercio,alla sicurezza economica e Commissario per le relazioni interistituzionali e la trasparenza; Andrius Kubilius (Lituania), Commissario per la Difesa e lo Spazio; Piotr Serafin (Polonia), Commissario per il Budget; Magnus Brunner (Austria), Commissario agli Affari interni e alle migrazioni; Wopke Hoekstre (Olanda),  Commissario per l’Azione climatica: Jozef Síkela (Repubblica Ceca), Commissario per le partnership internazionali; Dubravka Suica (Croazia), Commissaria per il Mediterraneo; Oliver Varhelyi (Ungheria), Commissario alla Salute e al benessere animale; Valdis Dombrovskis (Lettonia), Commissario per l’Economia e la produttività, commissario per l’Attuazione e la semplificazione; Dan Jorgensen (Danimarca), Commissario all’Energia; Apostolos Tzitzikostas (Grecia), Commissario ai Trasporti; Christophe Hansen (Danimarca), Commissario all’Agricoltura; Hadja Lahbib (Belgio), Commissaria a Crisis Management con delega all’Eguaglianza; Michael McGrath (Irlanda), Commissario alla Giustizia e allo Stato di diritto; Marta Kos (Slovenia), Commissaria per l’Allargamento; Maria Luís Albuquerque (Portogallo), Commissaria ai Servizi finanziari e all’Unione degli investimenti; Costas Kadis (Cipro), Commissario alla Pesca e agli Oceani; Jessica Roswall (Svezia), Commissaria all’Ambiente, alla Resilienza idrica e all’Economia circolare competitiva; Ekaterina Zaharieva (Bulgaria), Commissaria alle Startup, alla Ricerca e all’Innovazione; Glenn Micallef (Malta), Commissario alla Giustizia Intergenerazionale, alla Gioventù, alla Cultura e allo Sport

La parola d’ordine, come spiegato da von der Leyen è “competitività”: “Questa è una delle principali raccomandazioni del rapporto Draghi – ha spiegato il presidente della Commissione – Rafforzare la nostra sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia. Costruire un’economia competitiva, decarbonizzata e circolare, con una transizione equa per tutti. Elaborare una strategia industriale coraggiosa con al centro l’innovazione e gli investimenti. Rafforzare la coesione europea e le regioni. Sostenere le persone, le competenze e il nostro modello sociale. Garantire che l’Europa possa far valere i propri interessi e assumere un ruolo guida nel mondo. E questo si riflette nei titoli dei sei vicepresidenti esecutivi”.