L’amministrazione del presidente degli USA Joe Biden dovrà affrontare 16 cause legali intentate da altrettanti procuratori generali di vari Stati a guida repubblicana.
A gennaio 2024 Biden aveva stabilito uno stop ai progetti finalizzati a realizzare nuovi impianti per esportale gas naturale liquefatto. Una scelta che non è andata giù ad alcuni Stati, su tutti Texas e Louisiana e Florida che chiedono al dipartimento dell’Energia di revocare il blocco.
L’azione legale è stata depositata il 21 marzo e si baserebbe sul fatto che il Governo non ha l’autorità per negare questi permessi.
Lo stop voluto dall’amministrazione Biden e spiegata con motivazioni di tipo ambientale finirà per danneggiare l’economia statunitense e gli stati europei per cui il GNL statunitense è diventato negli ultimi 2 anni un’importante fonte di approvvigionamento energetico. I 16 Stati spiegano che, secondo il Natural Gas Act, deve essere puntualmente dimostrato che un progetto non è coerente con l’interesse pubblico per essere bloccato. Nel 2018 la capacità di esportazione di GNL degli Stati uniti era di 4 miliardi di piedi cubi al giorno (BCFD), in questi anni questa quota è triplicata grazie ai nuovi progetti.
Secondo gli accusatori la scelta sarebbe legata a motivi elettorali: Biden con lo stop ai nuovi progetti avrebbe accolto le richiesta delle associazioni ambientaliste con lo scopo di consolidare il suo elettorato.