Usa a Cina: siate più trasparenti sui dati della vostra economia

Dall’inizio dell’anno lo yuan è stato svalutato rispetto al dollaro di oltre il 5 per cento. È in forse la crescita del 5%, programmata dalle autorità cinesi per il 2023.

Non solo la Cina, ma il mondo intero si preoccupa per la situazione dell’economia cinese, scossa dalle turbolenze immobiliari e finanziarie e dai timori sulla tenuta della crescita. Gli investitori internazionali si sbarazzano di titoli cinesi per miliardi di dollari. La fuga di capitali dalla Cina diventa sempre più preoccupante. A rischio sono i capitali occidentali. Il Paese più esposto sono gli Stati Uniti, che ora chiedono a Pechino “più trasparenza” sui dati dell’economia cinese, affinché si possano prendere delle decisioni efficaci.
Nel corso di una conferenza stampa, Jake Sullivan, consigliere presidenziale statunitense per la sicurezza nazionale, ha chiesto alla Cina “una maggiore trasparenza rispetto ai dati relativi al suo rallentamento economico, che potrebbe inficiare la crescita globale”.
I problemi finanziari ed economici della Cina continuano ad aumentare. La scorsa settimana, la Banca Popolare della Repubblica Popolare Cinese, come si chiama l’Istituto Centrale, è stata costretta a intervenire nelle negoziazioni in borsa per frenare la caduta libera dello yuan. Dall’inizio dell’anno la moneta cinese è stata svalutata rispetto al dollaro di oltre il 5%. È in forse la crescita del 5%, programmata dalle autorità cinesi per il 2023. C’è chi tra gli analisti internazionali inizia a parlare di una crisi finanziaria su larga scala, simile a quella che colpì il Giappone all’inizio degli Anni Novanta del secolo scorso.
La settimana scorsa Pechino ha sospeso la pubblicazione dei dati statistici relativi alla disoccupazione giovanile, una decisione considerata da molti esperti come indicatore della fragilità della ripresa post-pandemica dell’economia cinese.
In questo contesto Sullivan ha denunciato una “riduzione dei livelli di trasparenza e apertura rispetto ai dati più basilari”.
“Non sono, per il nostro modo di vedere, passi responsabili”, ha detto Sullivan, secondo il quale “per la fiducia globale, per l’affidabilità e per la capacità del resto del mondo di prendere decisioni efficaci, è importante che la Cina mantenga un livello di trasparenza nella pubblicazione dei suoi dati”.
Intanto Pechino sta facendo di tutto per riconquistare la fiducia degli investitori e per scongiurare la minaccia di una crisi economica vera e propria. Al vertice dei Paesi BRICS, in corso in questi giorni a Johannesburg, in Sudafrica, il presidente cinese, Xi Jinping, ha dichiarato che l’economia cinese ha “una forte capacità di recupero, un grande potenziale ed è piena di vigore”, mentre “i fondamenti della solida crescita economica a lungo termine non cambieranno”.