Gli Stati Uniti e la Cina hanno avviato il processo di normalizzazione dei rapporti. Per il momento si procede a piccoli passi, ma è sempre meglio che niente. Secondo le fonti del Dipartimento di Stato degli USA, Washington e Pechino si sono messi d’accordo di “aprire nuove linee di comunicazione per affrontare i temi più urgenti e scottanti”.
Per gli osservatori internazionali “si potrebbe trattare di uno dei primi segnali di distensione e di progresso nella stabilizzazione dei rapporti fra le due super potenze”. Inoltre sarebbe il primo segnale tangibile dei risultati, raggiunti durante e dopo la visita del segretario di Stato americano, Antony Blinken, a Pechino lo scorso messe di giugno.
Secondo alcune altre “fonti affidabili”, citate dal quotidiano britannico Financial Times, “Washington e Pechino creeranno il più presto possibile due gruppi di lavoro, che in primo luogo dovranno concentrarsi sull’analisi dei caldi temi regionali dell’Asia e del Pacifico e sulle questioni della sicurezza dei trasporti marittimi nella regione. Non è esclusa la costituzione di un terzo gruppo, ma la decisione è stata rinviata a un futuro non meglio precisato”.
La decisione è stata annunciata nel momento in cui stava salendo di grado la tensione tra la Cina e gli Stati Uniti per le attività militari di Pechino nelle acque intorno a Taiwan e per il rifiuto categorico della Cina di condannare la Russia per il conflitto armato in Ucraina. È stato annunciato che entro la fine del 2023 Mosca e Pechino condurranno una serie di esercitazioni militari congiunte. I media internazionali hanno ricordato che per il momento l’unica visita del presidente cinese Xi Jinping all’estero nel 2023 è stata quella a Mosca, avvenuta lo scorso marzo. Ci si aspetta che il presidente cinese parteciperà il 22-24 agosto prossimi al summit dei BRICS a Johannesburg, in Sudafrica.