Sono stati votati separatamente i tre pacchetti finanziari, più nuove sanzioni all’Iran
Dopo molti mesi di proroghe la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato sabato sera (20 aprile, per chi legge) tre pacchetti di aiuti finanziari ai Paesi esteri per un totale di 95 miliardi di dollari, che saranno convertiti in armi, munizioni e tecnologie militari, destinati all’Ucraina, a Israele e a Taiwan. Il Congresso ha votato separatamente ciascuna delle tre proposte, presentate dallo speaker repubblicano Mike Johnson.
La parte principale dei 95 miliardi, ovvero più di 60 miliardi, andrà per l’assistenza all’Ucraina, che senza il denaro americano non ce la fa a resistere all’offensiva dell’esercito russo. Altri 26 miliardi sono stati stanziati per gli aiuti militari a Israele, mentre una parte non meglio precisata potrà essere utilizzata per l’assistenza ai civili nella Striscia di Gaza. Infine 8 miliardi di dollari sono i finanziamenti, destinati a rafforzare le strutture militari di Taiwan e di alcuni altri “alleati degli Stati Unti nell’Indo-Pacifico”.
Le proposte passeranno ora al Senato, dove la maggioranza democratica prevede un voto rapido – entro martedì 26 aprile – dopodiché i documenti finiranno sulla scrivania del presidente, Joe Biden, per la firma definitiva. La proposta di aiuti all’Ucraina prevede che la Casa Bianca potrà chiedere al governo di Kiev un risarcimento da 10 miliardi di dollari per l’assistenza finanziaria fornita al Paese, con una clausola che consente però di far decadere il prestito a partire dal 2026. Vale a dire che la decisione dovrà essere presa dal nuovo presidente degli Stati Uniti, che verrà eletto in novembre del 2024.
Oltre ai tre pacchetti di aiuti miliardari, le proposte votate dalla Camera dei rappresentanti includono anche un provvedimento per facilitare la vendita degli asset russi, congelati in seguito all’inizio dell’operazione militare in Ucraina, che dovranno essere trasferiti a Kiev per “finanziare la ricostruzione dopo la fine del conflitto armato”. Ci sono anche nuove sanzioni all’Iran e una proposta per costringere la società cinese ByteDance a uscire dalla piattaforma TikTok.