USA, il primo dibattito preoccupa i democratici

Hanno parlato di economia, di inflazione, di Israle, di Ucraina, di politiche migratorie… e di golf. Joe Biden e Donald Trump hanno affrontato il 27 luglio, ad Atlanta, il primo dibattito in vista delle elezioni presidenziali del 5 novembre 2024 e quello che esce dallo scontro tra l’ex presidente e il presidente in carica è che l’attuale capo della Casa bianca non ha fatto una grande figura, confermando i timori di chi lo definisce troppo vecchio e non nella forma ottimale, fisica e cognitiva, per affrontare un nuovo mandato. Tra i democratici è panico.

Tutti gli analisti concordano su questo fatto: Joe Biden è andato male, la sua voce debole e roca (per una raffreddore avrebbe poi spiegato a dibattito in corso), qualche balbuzie, sguardo fisso, alcune frasi non portate a termine e altre ripetute quasi meccanicamente. Da mesi, se non anni, si parla del declino del presidente degli Stati uniti; se l’accorato discorso sullo Stato dell’Unione di marzo aveva rinfrancato i suoi sostenitori, adesso la preoccupazione è reale. E dai media USA iniziano ad arrivare voci che vorrebbero una crescente pressione du Biden perché passi la mano (e i delegati conquistati alle primarie) a un altro candidato.

Anche Donald Trump non è più giovanissimo (78 anni contro 81) ma sul palco è apparso in piene forze e, anzi, è anche riuscito a controllare le proverbiali provocazioni e la consueta iper aggressività.

Dal dibattito è uscita l’istantanea di un Paese sempre più diviso e che non riconosce l’avversario (Trump e Biden non si sono stretti la mano e non si sono praticamente mai guardati in faccia), ognuno accusava l’altro di menzogne e disastri economici. Per vincere le elezioni in questi Stati uniti, come mai divisi e polarizzati, si dovranno verosimilmente convincere pochi indecisi. E determinante potrebbe essere proprio la percezione della forza e dello stato di salute del candidato: in questa partita Biden ha perso nettamente.