Washington: è possibile un’incursione di terra delle Forze di difesa israeliane in Libano
Mentre gli Stati Uniti ritengono possibile una “limitata” incursione di terra delle Forze di difesa israeliane (IDF) in Libano, lo Stato ebraico ha annunciato di “aver raggiunto un accordo con Washington per un pacchetto di aiuti da 8,7 miliardi di dollari a sostegno degli sforzi militari israeliani attualmente in corso”.
Come ha scritto sul social X (ex Twitter) il ministero della Difesa israeliano il “pacchetto statunitense comprende 3,5 miliardi di dollari per gli acquisti essenziali in tempo di guerra e 5,2 miliardi di dollari per i sistemi di difesa aerea”. Nei giorni scorsi il direttore generale del ministero della Difesa, Eyal Zamir, aveva tenuto una serie di incontri di alto livello con i funzionari del Governo degli Stati Uniti, nel corso dei quali è stata analizzato il “potenziamento delle collaborazioni strategiche nel settore della difesa e sul proseguimento dei processi di approvvigionamento delle IDF sia immediati che a lungo termine di tempo”.
“Questi sforzi mirano a mantenere il vantaggio qualitativo militare di Israele nella regione e a sostenere le operazioni in corso. La visita sottolinea la solida partnership strategica tra Israele e gli Stati Uniti, nonché l’impegno ferreo di Washington nei confronti della sicurezza israeliana, in particolare nell’affrontare le minacce alla sicurezza regionale provenienti dall’Iran e dalle milizie sostenute dall’Iran”, ha sottolineato il ministero della Difesa di Israele, che secondo la televisione statunitense “CNN” starebbe pianificando “un’operazione di terra in Libano”.
Gli Stati Uniti credono però che il Governo del premier Benjamin Netanyahu “non abbia ancora preso una decisione definitiva in merito”. La “CNN” ha citato due fonti governative deli Stati Uniti la cui valutazione “si basa sulla mobilitazione di truppe israeliane al confine e su una serie di attività che potrebbero essere lette come preparativi per un’offensiva di terra in territorio libanese”.
Sabato, 28 settembre, la possibilità di un’incursione era stata menzionata anche dal portavoce delle IDF, Peter Lerner, che tuttavia ne aveva parlato come “una delle diverse opzioni sul tavolo”. L’obiettivo dichiarato d’Israele è di permettere il ritorno alle proprie abitazioni nel nord del Paese di oltre 60.000 residenti sfollati a causa dei razzi lanciati da Hezbollah dal Libano.