Lo sciopero dello United Auto Workers (UAW) si allarga e ora colpisce anche il più importante stabilimento Ford. Le azioni di protesta erano iniziata lo scorso 15 settembre coinvolgendo i dipendenti di alcune fabbriche di Ford, General Motors e Stellantis.
Il sindacato ora ha proclamato, a sorpresa, lo sciopero anche nella fabbrica di Louisville, in Kentucky, un impianto centrale per Ford sia per numero di dipendenti, 8.700 iscritti all’UAW, sia per fatturato. Qui vengono infatti prodotti alcuni dei modelli più popolari e profittevoli come pick-up e suv.
Secondo il sindacato, che sta cercando di mettere pressione alle tre “big” di Detroit e ha già minacciato lo sciopero in altri impianti, Ford si è rifiutata di negoziare ulteriormente. Per la storica azienda statunitense il comportamento dell’UAW è “irresponsabile”. Pressioni d’altra parte erano arrivate anche dai produttori che a inizio ottobre avevano tagliato 500 posti di lavoro.
Secondo quanto riporta Reuters le case automobilistiche hanno più che raddoppiato le offerte iniziali di aumento salariale e accettato di adeguare le paghe all’inflazione. Le trattative in ogni caso continuano con il sindacato che chiede ulteriori aumenti, l’abolizione di un sistema salariale a due livelli e la sindacalizzazione anche delle fabbriche che producono batterie.