Lo ha comunicato la Casa Bianca spiegando che le motivazioni sono di tipo ambientale
Gli Stati uniti si apprestano a fermare i progetti finalizzati a realizzare nuovi impianti per esportale gas naturale liquefatto. Una scelta che spaventa l’Europa che, dopo il taglio delle forniture provenienti dalla Russia, ora dipende in buona parte dall’export statunitense.
“La mia amministrazione annuncia oggi una pausa temporanea sulle decisioni in sospeso in materia di esportazioni di gas naturale liquefatto, ad eccezione di emergenze impreviste e immediate per la sicurezza nazionale – si legge in una nota della Casa Bianca – Durante questo periodo, esamineremo attentamente l’impatto delle esportazioni di GNL sui costi dell’energia, sulla sicurezza energetica dell’America e sul nostro ambiente. Questa pausa sulle approvazioni di nuovi GNL vede la crisi climatica per quello che è: la minaccia esistenziale del nostro tempo”.
Una mossa che ha quindi una valenza ecologica con una forte valenza politica visto che le elezioni Presidenziali si avvicinano e Joe Biden ha bisogno di consolidare il suo elettorato e guadagnare elettori “a sinistra”. Questa scelta può però avere importanti ripercussioni sul mercato energetico globale, in particolare nei Paesi europei che senza il GNL statunitense non sarebbero riusciti a superare il recente shock energetico.
In una nota del 17 gennaio Euro Gas (associazione di 77 società europee operanti nel settore), si legge: “Se le capacità aggiuntive di esportazione di GNL degli Stati Uniti non dovessero concretizzarsi, si rischierebbe di aumentare e prolungare lo squilibrio dell’offerta globale. Ciò prolungherebbe inevitabilmente il periodo di volatilità dei prezzi in Europa e potrebbe portare a un aumento dei prezzi con le conseguenti implicazioni in termini di turbolenze economiche e impatto sociale”. La scelta di Joe Biden era nell’aria, tanto che Euro Gas aveva fatto anche un esplicito invito all’Amministrazione USA a non disinvestire nelle strutture dedicate all’export. “Esortiamo l’amministrazione statunitense a evitare un inutile divieto o limitazione delle nuove esportazioni di GNL verso l’Europa, poiché queste contribuiscono alla sicurezza degli approvvigionamenti, alla transizione energetica e alle economie sia degli Stati Uniti che dell’UE”.
Proprio nel 2023, l’export statunitense di GNL ha superato quello del Qatar: Washington ha venduto più di 90 milioni di tonnellate di gase oltre il 60% di questo è stato destinato all’Europa. Oltre i 7 terminal in funzione, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, ce ne sono altri 5 in costruzione che aumenterebbero la capacità di 70 milioni di tonnellate l’anno, e altri 17 sarebbero in progetto.