Tariffe aggiuntive, meglio dire "proibitive", anche per la Cina
Si prospetta un nuovo giro di vite da parte di Washington nelle relazioni commerciali tra gli Stati Uniti e i loro più stretti alleati, il Canada e il Messico. Il presidente eletto degli USA, Donald Trump, ha annunciato di “essere fortemente intenzionato a imporre una tariffa del 25% su tutti i prodotti che arrivano negli Stati Uniti dal Canada e dal Messico”.
In un messaggio che Trump ha pubblicato sulla sua piattaforma sociale, “Truth Social”, il 47° presidente americano – senza però spiegare qual è il legame tra i dazi doganali e l’immigrazione clandestina – ha scritto che “dai due Paesi arrivano migliaia di persone che portano con sé criminalità e droghe a livelli mai visti prima”.
Il presidente eletto ha aggiunto che la tariffa rimarrà in vigore “fino a che questa invasione di droghe e di migranti illegali non avrà fine”, sottolineando che le autorità del Canada e del Messico hanno “tutti gli strumenti per risolvere il problema”.
Inoltre, Trump ha accusato la Cina della diffusione di sostanze stupefacenti e soprattutto il fentanyl negli Stati Uniti, aggiungendo che subito dopo l’insediamento alla Casa Bianca il 20 gennaio prossimo “imporrà una tariffa supplementare del 10% sui prodotti esportati dalla Cina verso gli USA”. La nuova stangata si aggiungerà alle tariffe già proibitive, che sono state approvate dal presidente uscente, Joe Biden, nei confronti di molti prodotti cinesi, tra cui autovetture a trazione elettrica.