Per il Governo danese, la "Groenlandia appartiene ai groenlandesi". Il Panama a Trump: “Sovranità del Canale non negoziabile”.
È una battaglia verbale tra il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump (nella foto), e le autorità della Groenlandia e del Panama. A pochi giorni del suo insediamento ufficiale alla Casa Bianca, in programma per il 20 gennaio prossimo, il 47mo presidente degli Stati Uniti non ha escluso l’uso delle “forze militari” per un’eventuale presa del canale di Panama e anche per stabilire il controllo statunitense della Groenlandia, attualmente appartenente – formalmente – alla Danimarca.
Proprio mentre uno dei suoi figli, Donald Trump Junior, si trova in Groenlandia per una visita che, ufficialmente, è privata, il presidente eletto durante una conferenza stampa a Mar-a-Lago, in Florida, ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno bisogno della Groenlandia per motivi di sicurezza nazionale: “Lo sto dicendo da tempo. Ci sono 45.000 persone lì, non si sa neanche se la Danimarca ha veramente sovranità sulla Groenlandia, ma se ce l’hanno dovrebbero rinunciare”.
Non ci sono piani precisi, ma le dichiarazioni di Trump hanno fatto breccia: il premier danese, Mette Frederiksen, ha messo le mani avanti, dicendo soltanto che “la Groenlandia appartiene ai groenlandesi”.
Per quanto riguardo l’appartenenza del canale di Panama, Trump ha sottolineato: “Ne abbiamo bisogno per la sicurezza economica. È stato costruito per i nostri militari”. Come leva Tramp non ha escluso nuovi dazi draconiani né per Panama né per la Danimarca. E nemmeno per il Canada: “Non abbiamo bisogno dei loro prodotti e abbiamo un deficit commerciale enorme con il Canada, così come con l’Europa. Potremmo liberarci di quella linea di confine costruita artificialmente e sarebbe anche molto meglio per la sicurezza nazionale”.
La risposta del Governo del Panama non si è fatta attendere. Il presidente panamense, José Raúl Mulino, ha dichiarato che la sovranità del Canale di Panama “non è negoziabile”, nonostante le minacce di annessione della struttura agli USA. Dal canto suo il ministro degli Esteri dello Stato centroamericano Javier Martinez-Acha ha ribadito che il suo Governo ha tutta l’intenzione di cooperare e mantenere ottimi rapporti con diversi esecutivi, tra i quali quello di Washington. La sovranità del Canale di Panama “non è negoziabile, come ha già dichiarato il presidente, José Raúl Mulino”, ha sottolineato il ministro panamense. “Voglio essere chiaro. Le opinioni del neoeletto presidente Trump, secondo le quali il futuro inquilino della Casa Bianca avrebbe discusso di una somma di denaro per accaparrarsi la struttura panamense, non sono vere e non è arrivato alcun tipo di offerta a questo Governo. Sia chiaro che il Canale appartiene ai panamensi e continuerà ad essere così”, ha aggiunto Martinez-Acha.