Ma il numero dei dispersi, circa 600, fa pensare che il bilancio finale sarà ben peggiore
Al 1 ottobre il bilancio dell’uragano Helene che ha colpito il sudest degli Stati Uniti è arrivato a 130 persone. La tempesta tropicale ha toccato la terraferma il 26 settembre e da allora ha lasciato dietro di sè solo distruzione in sei diversi stati: Virginia, Tennessee, Florida, Georgia, South Carolina e North Carolina. Il suo cammino è stato di 800 km.
Quando Helene è arrivata in Florida era classificata come uragano di categoria 4, il secondo livello più alto della scala di Saffir-Simpson (SSHS) che misura l’intensità dei tifoni tropicali. Le prime stime dei danni sono tra i 20 e i 100 miliardi di dollari; milioni di persone sono senza corrente elettrica e la conta dei morti è arrivata a quota 130: 56 in North Carolina, 30 in South Carolina, 25 in Georgia, 11 in Florida, sei in Tennesse e due in Virginia. Ma il bilancio è destinato ad aggravarsi visto che ci sono centinaia dispersi. La Casa Bianca ha infatti comunicato che “il numero dei morti per l’uragano Helene potrebbe raggiungere negli Stati Uniti quota 600”.
Donald Trump è volato in Georgia dove non ha risparmiato attacchi al governo spiegando che “Joe Biden dormiva” sulla spiaggia invece di organizzare i soccorsi e ha criticato anche Kamala Harris, in Nevada per una raccolta fondi anziché nelle zone colpite dal disastro. Biden ha assicurato che il governo “aiuterà gli Stati colpiti fino a quando ce ne sarà bisogno. E’ stato qualcosa che non abbiamo mai visto prima”.