Tra le grandi novità c'è l'incremento del ruolo delle donne nella partecipazione attiva alla vita politica del Paese centro-asiatico: in ogni partito almeno il 40% dei deputati siano donne.
Il Partito liberal-democratico e quello “Milliy Tiklanish” (Rinascita nazionale) sono riusciti a conservare la maggioranza dei seggi alla Camera bassa del Parlamento dell’Uzbekistan, una delle cinque repubbliche ex sovietiche dell’Asia Centrale. L’affluenza alle urne è stata di circa il 73% degli aventi diritto al voto.
Dopo lo scrutinio del 100% delle schede il Partito liberal-democratico sarà rappresentato al Parlamento uzbeco (150 seggi in totale) dai 64 legislatori (53 seggi durante la legislatura precedente), mentre “Milliy Tiklanish” ne avrà 29 (36 seggi durante le legislatura precedente). Seguono il partito “Adolat” (Giustizia) con 21 deputati e il Partito ecologista dell’Uzbekistan che sarà rappresentato dai 16 legislatori.
Una delle recenti riforme politiche in Uzbekistan ha abolito il criterio della “maggioranza assoluta” (il 50% più uno) in favore della “maggioranza relativa” (il candidato con più voti vince). Vale a dire che quelle di domenica, 27 ottobre, sono state le legislative che si sono svolte sulla base del nuovo principio maggioritario-proporzionale. A contendersi i 150 seggi della Camera legislativa, dei quali 75 sono stati assegnati con il sistema “uninominale maggioritario” mentre gli altri 75 sono stati assegnati con “metodo proporzionale” sono stati cinque partiti.
Il partito “Milliy Tiklanish”, fondato nel 1995, si concentra sui valori nazionalistici e sulla preservazione dell’identità culturale. Al partito ci sono 762.000 iscritti ed è considerato quello “più a destra” nella classificazione della Commissione elettorale, mentre al centro-destra si trova il Partito liberal democratico dell’Uzbekistan, ispirato da valori di liberalismo economico e libertà d’impresa. Tra i vincitori c’è “Adolat” della fascia di centro-sinistra con 1,1 milioni di iscritti e promotore della “giustizia sociale e dell’uguaglianza”. L’ultimo, favorito dagli elettori è stato il Partito ecologista, creato nel 2019 e focalizzato sulla transizione verso un’economia verde. Infine il Partito democratico del popolo, che si pone l’obiettivo di uno Stato dedicato alla giustizia sociale con particolare attenzione alle fasce vulnerabili e discriminate non è riuscito a superare il margine del 5% dei consensi degli elettori e non sarà rappresentato in Parlamento dell’Uzbekistan.
Le elezioni legislative in Uzbekistan hanno presentato una serie di innovazioni che riflettono i più elevati standard internazionali. Come due esempi il presidente della Commissione elettorale, Nizamkhodajev Zayniddin, ha citato il “livello di digitalizzazione impiegato per rendere più accessibile possibile il processo elettorale” e “l’incremento del ruolo delle donne nella partecipazione attiva alla vita politica del Paese centro-asiatico: in ogni partito almeno il 40% dei deputati siano donne”.