Vaticano: in Siria situazione preoccupa, speranza in un futuro di rispetto per tutti

Il cardinale Parolin: “Tra le priorità, come sempre, c'è il dialogo”

Il cardinale Pietro Parolin

Il cardinale, Pietro Parolin (nella foto), segretario di Stato della Santa Sede, ha espresso “forte preoccupazione per quanto accaduto così rapidamente in Siria”, dove un regime dell’ex presidente, Bashar al Assad, che “sembrava così solido è stato spazzato via in pochi giorni” per mano dei ribelli jihadisti.

Il capo della diplomazia vaticana ha espresso la speranza che “chi subentrerà al potere possa creare un governo rispettoso di tutti”.

“Credo che tutti siamo preoccupati di quello che sta accadendo in Siria anche per la rapidità con cui si sono svolti questi avvenimenti. È difficile capire cosa stia succedendo”, ha detto il cardinale Parolin ai giornalisti a margine di un evento all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma. Per Parolin tra le priorità, come sempre, c’è il dialogo. “Vediamo adesso quali scenari si aprono. Forse è un po’ prematuro anticipare”, ha detto Parolin, sottolineando che “abbiamo avuto qualche anticipazione sul rispetto delle comunità cristiane, quindi noi speriamo davvero che ci possa essere un futuro di rispetto per tutti”. L’auspicio “è che anche quelli che subentrano cerchino di creare un regime aperto a tutti e rispettoso di tutti”.

Mentre si tiene a Damasco la prima riunione per formare il nuovo Governo di transizione, la Santa Sede prosegue intanto la sua opera di dialogo e diplomazia, pur non avendo “ruoli formali”, ha chiarito il cardinale, sottolineando che “in Ucraina, ad esempio, non è stato avviato nessun tipo di negoziato formale, però approfittiamo di tutte le situazioni per cercare condizioni che permettano di avviare un dialogo e risolvere un problema nel senso del cessate il fuoco, nel senso della liberazione degli ostaggi in Medio Oriente, nel senso degli aiuti umanitari eccetera. Questi sono tutti gli ambiti su cui ci stiamo muovendo”.