Il cardinale segretario di Stato del Vaticano, Pietro Parolin: “Tre aspetti importanti nella risoluzione dei conflitti: la promozione del dialogo, l’esercizio del multilateralismo e la ricerca di strumenti che aiutino a raggiungere la pace”.
Con l’obiettivo di riflettere sul successo e sugli effetti duraturi della mediazione della Santa Sede nei conflitti internazionali, si è tenuto alla Pontificia Università Gregoriana a Roma, in Italia, il convegno intitolato “La mediazione papale come meccanismo per la promozione della pace”.
Al centro del convegno si è trovato il discorso, pronunciato dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin (nella foto), nel corso del quale il capo della diplomazia vaticana ha ricordato “l’importanza della mediazione della Santa Sede nella risoluzione dei conflitti, attraverso gli strumenti della diplomazia”. Mediazione avvenuta silenziosamente in Paesi e in tempi diversi. Il cardinale ha proposto “tre aspetti importanti nella risoluzione dei conflitti: la promozione del dialogo, l’esercizio del multilateralismo e la ricerca di strumenti che aiutino a raggiungere la pace”.
Per il cardinale Parolin le mediazioni papali del passato, tra cui quella di quarant’anni fa tra il Cile e l’Argentina che si trovavano un passo dalla guerra, “è un esempio per la soluzione dei conflitti, soprattutto nel nostro mondo dove essi si moltiplicano e in cui dobbiamo cercare formule che ci permettano di trovare soluzioni”.
In questo contesto il segretario di Stato, si è soffermato sul tema della “crisi” del multilateralismo. Oggi nel mondo ci sono tanti problemi globali che richiedono una soluzione globale, ma senza la collaborazione di tutti non si potrà trovare una soluzione, ha affermato. “Oggi il multilateralismo è in crisi, come ha detto Papa Francesco, le persone, gli Stati, si considerano avversari fino a diventare nemici”, ha dichiarato il cardinale Parolin.
“Occorre invece superare questo atteggiamento e riscoprire la fiducia reciproca e lavorare insieme per interessi comuni – ha sottolineato il capo della diplomazia vaticana -. Oggi ci sono tanti problemi globali che devono essere risolti globalmente, se non c’è fiducia e collaborazione, se non c’è il multilateralismo, cioè la partecipazione di tutti, non si trova una soluzione”.