Il portavoce presidenziale, Dmitrij Peskov: “Che il mondo conosca l’opinione del presidente russo”
Nel giro di poche ore l’annuncio sul social X (ex Twitter) riguardo all’imminente pubblicazione dell’intervista che il presidente russo, Vladimir Putin, ha concesso in esclusiva all’ex anchor man dell’emittente televisiva statunitense Fox News, Tucker Carlson, è stato letto da oltre 90 milioni di utenti. Dopo molti giorni di attesa Putin e Carlson sono arrivati al dunque. La registrazione video dell’intervista, la prima concessa dal leader russo a un giornalista occidentale dopo l’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina (24 febbraio 2022), sarà pubblicata sul sito web di Carlson, dopodiché le versioni text&video appariranno la mattina del venerdì 9 febbraio sul sito web del Cremlino in russo e in inglese.
Come ha detto il portavoce del presidente russo, Dmitrij Peskov, “verranno pubblicati sia il video che la trascrizione completa in russo e inglese. Naturalmente ciò avverrà dopo che Carlson avrà pubblicato l’intervista sulle sue piattaforme mediatiche”, ha detto Peskov.
“Per noi è importante – ha sottolineato il portavoce del leader del Cremlino – assicurare che quante più persone al mondo conoscano la visione globale e l’opinione del capo di Stato russo”. Per Peskov “già per sé il fatto dell’arrivo di Carlson a Mosca per intervistare Putin, è diventato un evento che ha avuto una risonanza speciale sia negli Stati Uniti, in Russia e in molti altri Paesi”, ha detto Peskov, ricordando che l’ufficio stampa del Cremlino continua a ricevere dai media occidentali nonostante tutto richieste di poter intervistare Putin, che risponde sempre di no. “Non vediamo perché dobbiamo parlare con i media occidentali che hanno assunto nei confronti della Russia posizioni tendenziose e apertamente unilaterali”.
Infine sempre giovedì Putin e il presidente cinese, Xi Jinping, hanno avuto una lunga conversazione telefonica nel corso della quale i due leader si sono messi d’accordo per un lavoro congiunto, volto a difendere la sovranità dei due Paesi vicini, per resistere alle “interferenze di forze esterne nei loro affari interni”.