Donald Trump a Benjamin Netanyahu: “Harris irrispettosa su Israele, sarò io a risolvere tutti i problemi”
Donald Trump ha accolto venerdì 26 luglio nella sua tenuta di Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, per il loro primo incontro tête-à-tête in quasi 4 anni.
L’ultima volta Netanyahu e Trump si erano incontrati nel settembre del 2020 in occasione della cerimonia di firma alla Casa Bianca di un accordo mediato dall’amministrazione di Trump in cui gli “Emirati Arabi Uniti e il Bahrein accettavano di stabilire normali relazioni diplomatiche con Israele”, per allenare le tensioni e soprattutto per ampliare i legami economici tra lo Stato ebraico e i suoi vicini arabi.
L’incontro a Mar-a-Lago dovrebbe permettere a Trump e a Netanyahu di ricucire i rapporti e di ricostituire un’alleanza politica. Trump ha rotto con Netanyahu all’inizio del 2021, dopo che il primo ministro israeliano è stato uno dei primi leader mondiali a congratularsi con Biden per la sua vittoria alle elezioni presidenziali. “Bibi avrebbe potuto rimanere in silenzio. Ha commesso un terribile errore”, disse allora Trump in un’intervista a un giornale israeliano.
L’incontro con Trump è avvenuto dopo il discorso, che Netanyahu aveva tenuto mercoledì 24 luglio a una riunione congiunta del Congresso, in cui il premier ha difeso il diritto di Israele di proseguire l’operazione militare nella Striscia di Gaza e ha criticato aspramente i manifestanti americani pro Palestina. Il giorno dopo durante i colloqui alla Casa Bianca con il presidente uscente, Joe Biden, e il vice presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, rivale democratica di Trump per la presidenza, Netanyahu ha dovuto far fronte alle pressioni degli americani affinché collabori con Washington per raggiungere il più presto possibile un cessate il fuoco. Una tregua aiuterebbe Harris a conquistare moltissime voci nella sua battaglia elettorale contro Trump.
Subito dopo l’arrivo a Mar-a-Lago, davanti ai numerosi giornalisti, Netanyahu ha consegnato a Trump una foto di un bambino, fatto prigioniero dai militanti di Hamas nelle prime ore della guerra. “Ce ne occuperemo”, ha assicurato Trump.
In una dichiarazione rilasciata dopo i colloqui Trump si è impegnato a “fare ogni sforzo per portare la pace in Medio Oriente” e a combattere l’antisemitismo nei campus universitari se gli elettori americani lo eleggeranno alla presidenza a novembre.
Come scrive la stampa americana “sia Trump che Netanyahu hanno forti interessi reciproci”. Per Trump, candidato repubblicano alle presidenziali, l’incontro potrebbe diventare l’occasione per intensificare gli sforzi dei repubblicani di presentarsi come il partito più fedele a Israele. Per Netanyahu, “è indispensabile riparare le relazioni personali con Trump che dopo le elezioni di novembre potrà ritornare alla Casa Bianca”.
E per riempire i colloqui con Trump di contenuti concreti Netanyahu ha annunciato che “Israele invierà prossimamente una squadra negoziale ai colloqui per il cessate il fuoco a Roma”.