Viktor Orban: “L’Europa si prepara a entrare in guerra contro la Russia”

Il Cremlino: negoziati con l’Ucraina sono possibili sulla base degli accordi di pace del 2022 e della situazione attuale sul campo di battaglia

Il summit tra Vladimir Putin e Aleksandr Lukashenko (a destra)

“Ciò che accade in questi giorni a Bruxelles e a Washington non è altro che la preparazione per un eventuale conflitto armato diretto. Potremmo dire che è la preparazione dell’entrata in guerra dell’Europa”. Lo ha dichiarato il primo ministro dell’Ungheria, Viktor Orban, nel suo intervento settimanale alla radio pubblica “Kossuth”. In particolare, Orban ha denunciato la posizione del presidente francese, Emmanuel Macron, secondo cui “non si può permettere alla Russia di vincere la guerra”. Sta soffiando sul fuoco anche la Polonia che “intende abbattere, con le proprie armi e dal proprio territori, i missili russi che attaccano le infrastrutture in Ucraina”.

Per Orban “si tratta di un’operazione di comunicazione in preparazione ad un’azione di guerra che viene pianifica nel quartier generale della NATO”. Intanto la Francia continua a “mostrare i muscoli”, effettuando con successo un test di un missile supersonico ASMPA-R, progettato per il trasporto di testate nucleari.

Invece, per il presidente della Russia, Vladimir Putin, si può fermare la guerra in Ucraina con un accordo che riconoscesse “le attuali linee del campo di battaglia”. Lo hanno detto all’agenzia di stampa Reuters quattro fonti russe “di alto livello”, mentre il capo dello Stato russo, in una conferenza stampa a seguito dei colloqui russo-bielorussi a Minsk, ha dichiarato che “è possibile tornare ai negoziati, ma non considerando solo ciò che vuole una parte, ma sulla base di quegli accordi di natura fondamentale raggiunti durante i negoziati in Bielorussia e Turchia e sulla base delle loro realtà odierne sul terreno”.

Inoltre, il presidente russo ha sottolineato che, nel caso in cui Mosca dovesse riprendere le trattative con Kiev, la parte russa dovrebbe essere sicura “della legittimità” delle autorità ucraine e in particolare del presidente Zelensky. “Questa domanda deve essere risolta in Ucraina dal Parlamento, dalla Corte costituzionale, e di altre autorità”, ha detto Putin, riferendosi al fatto che il mandato presidenziale di Zelensky era scaduto il 20 maggio.