Vladimir Putin: malgrado le sanzioni Russia resta tra i principali attori del mercato energetico globale

Il presidente russo: l’Occidente introduce sanzioni in settore energetico per ridurre la concorrenza russa

Vladimir Putin

Le sanzioni occidentali hanno messo l’industria russa dell’energia in difficoltà, ma nei due anni e mezzo passati le aziende russe sono state in grado di reindirizzare le forniture di gas, di petrolio e di carbone. Come ha dichiarato il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, nel suo discorso, pronunciato alla sessione plenaria del Forum internazionale della Settimana dell’energia russa a Mosca, la Russia “rimane uno dei principali partecipanti del mercato energetico globale, nonostante le difficoltà”. Il leader russo ha sottolineato che attualmente “il 90% delle esportazioni russe di prodotti energetici viene inviato ai Paesi-amici”.

Prima delle tensioni tra la Russia, gli Stati Uniti e i loro alleati, scattate nel febbraio del 2022 dopo l’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina, la “quota della regione Asia-Pacifico nelle esportazioni di energia russa era stata inferiore al 39%”, mentre alla fine del 2023  “le importazioni di energia russa da parte dei Paesi di questa regione ha superato il 60 per cento”. Aumentano di anno in anno le “consegne alla Cina attraverso il gasdotto ‘Power of Siberia’”, e anche le “esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL) continuano a crescere”, ha detto Putin, secondo cui la Russia continuerà a sviluppare le sue tecnologie d’avanguardia nel campo della produzione di gas naturale liquefatto. “La Russia è pronta ad aiutare i propri partner internazionali a rafforzare la loro sovranità tecnologica nel settore energetico, formando solide catene scientifiche e produttive”, ha sottolineato il presidente russo, secondo cui l’Occidente introduce sanzioni contro la Russia “per ridurre la concorrenza nel settore energetico”.

“Le élite occidentali stanno bloccando l’accesso alle tecnologie nel settore energetico ai Paesi ‘indesiderati’, in quanto non sono più in gradi di far fronte alla concorrenza”, ha detto Putin secondo cui “il funzionamento del settore secondo le regole trasparenti e comprensibili, così come la creazione dele riserve, le forniture ininterrotte sui mercati creano una solida base per la crescita economica dei Paesi del mondo”.

Per il presidente russo “questa verità viene presa sempre meno in considerazione da chi ha adottato i meccanismi delle sanzioni illegali e crede di poterli utilizzare a proprio vantaggio nel settore energetico”. Secondo Putin, l’Occidente “credeva di poter bloccare l’accesso a servizi nel settore energetico a quei Paesi che non gli piacciono politicamente (…) semplicemente estromettendoli dal mercato e praticando una concorrenza apertamente sleale”.

Malgrado tutte le difficoltà la Russia effettua una transizione energetica equa, “a differenza di un certo numero di Paesi occidentali”. Il settore energetico della Russia “è uno dei più verdi al mondo, questo è un fatto ovvio. A differenza di alcuni Paesi occidentali che usano l’agenda climatica per promuovere i loro interessi essenzialmente neo-coloniali, stiamo mettendo in pratica una transizione energetica equa e ordinata”, ha sottolineato il leader russo, secondo cui il “consumo di energia in Russia entro la fine di questo decennio crescerà in media del 2% ogni anno”. Per Putin l’aumento dei consumi di energia rappresenta “un chiaro segno di crescita economica”.

Nel suo ultimo rapporto la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita del Prodotto interno lordo (PIL) della Russia nel 2024 dal 2,5% al 3,6 per cento.