Si è aperto domenica 10 settembre a Vladivostok, il capoluogo e il maggiore porto del Pacifico nell’Estremo Oriente della Russia, l’Ottavo Forum economico dell’Est (EEF). Ai lavori, che dureranno quattro giorni, fino al 13 di settembre, partecipano le delegazioni dei Paesi dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN), della Cina, dell’India, di Singapore, della Corea del Nord, del Laos, del Myanmar, del Vietnam, della Mongolia, del Kazakhstan e anche della Bielorussia.
Lunedì 11 settembre a Vladivostok arriva il presidente della Russia, Vladimir Putin, che interverrà poi con un discorso programmatico il 12 di settembre. Inoltre, secondo alcune indiscrezioni, Putin potrebbe accogliere a Vladivostok anche il leader nordcoreano, Kim Jong-un. Come al solito il presidente Kim viaggia con un treno blindato ma domenica i media locali russi hanno citato “un capo delle ferrovie dello Stato”, secondo cui “per il momento lavoriamo normalmente, nessun ordine di passare a un regime di lavoro speciale è ancora arrivato”.
“Verso la cooperazione, la pace e la prosperità” è questo lo slogan che gli organizzatori hanno scelto per il Forum-2023. Fondato nel 2015, il Forum economico rappresenta una piazza che permette alla Russia di rafforzare la cooperazione politica, economica, commerciale e umanitaria, in primo luogo con i Paesi del sud-est asiatico e del cosiddetto Sud Globale.
Le sanzioni occidentali, e in particolare l’introduzione dell’Unione Europea di un sistema di “prezzo massimo” del petrolio russo, hanno costretto il Cremlino a indirizzare i flussi di idrocarburi verso l’Est. In questo momento i due maggiori consumatori del petrolio siberiano sono la Cina e l’India, ma molti altri Paesi asiatici stanno considerando l’opportunità di cominciare a importare dalla Russia l’“oro nero” e il gas naturale liquefatto (GNL). Alla vigilia del Forum di Vladivostok il presidente delle Filippine, Bongbong Marcos, ha dichiarato che “il tema delle importazioni dalla Russia di petrolio e di concimi chimici è all’ordine del giorno e dopo il Forum economico sarà approfondito in ottobre, alla riunione annuale della Commissione congiunta per l’economia e il commercio russo-filippina”.
La Russia aumenta di anno in anno la produzione e l’export di GNL. Il ministro dell’Energia della Russia, Nikolay Shulghinov, ha dichiarato al Forum che “gli importatori di GNL russo ci sono in tutto il mondo, dall’Asia all’Europa”. In questo momento il maggiore importatore europeo di GNL russo è la Spagna.
Anche l’America Latina aumenta le importazioni di prodotti energetici russi. Lo scorso mese il Brasile, uno dei Paesi fondatori insieme alla Russia, India, Cina e Sudafrica del gruppo BRICS, ha aumentato rispetto al luglio di 2,1 volte le proprie importazioni di derivati petroliferi russi. “Nel mese di agosto il Brasile ha importato dalla Russia 920.000 tonnellate di prodotti petroliferi di vario tipo per un totale di circa 673 milioni di dollari”, ha dichiarato un rappresentante del Governo brasiliano, secondo cui l’export russo ha superato di tre volte le analoghe forniture degli Stati Uniti.