“Yes she can”, gli Obama lanciano Kamala Harris

L'ex presidente e la moglie Michelle hanno confermato l'ormai scontato endorsment per la vicepresidente nel corso della Convention democratica di Chicago

Alla Convention democratica in corso a Chicago, Stati uniti, è stato il momento delle “star” Barack e Michelle Obama.

L’ex first lady e l’ex presidente, hanno sostenuto la candidatura di Kamala Harris rispolverando due degli slogan più evocativi del recente passato: “hope”, ovvero “speranza”, quella che la vicepresidente ha ridato alle chance dem in vista delle prossime presidenziali dopo la rinuncia di Joe Biden (e per l’America intera, come viene inteso all’interno del partito) e soprattutto il celebre “Yes we can”, coniato per la campagna del 2008 che ora è diventato “Yes she can”.

Di “hope” per la precisione ha parlato Michelle Obama: “Qualcosa di magico sta accadendo non solo in questo stadio ma fuori da qui. La speranza sta tornando”, spiegando che Harris “è più che pronta a diventare presidente. E’ una delle persone più qualificate ed esperte che hanno corso per la presidenza ed è quella che ha più dignità”. Non manca una stoccata a Donald Trump: “Chi glielo dice che il lavoro che che vuole adesso è un lavoro da neri”, facendo riferimento a una recente uscita razzista del tycoon.

Barak Obama ha spiegato che, ora che il testimone è stato passato da Biden a Harris, “Sarà una battaglia dura in un Paese diviso, in cui troppi americani faticano ad arrivare alla fine del mese. Si fanno una domanda. Chi combatterà per me, per il futuro dei miei figli. Una cosa è sicura. Donald Trump su questa domanda non ci perde il sonno. Un 78enne miliardario che non ha smesso di pensare ai suoi problemi. Ci sono questi soprannomi infantili, le teorie di cospirazione. E le cose vanno avanti, continuano. Trump vuole il potere per i suoi affari e vuole che la classe media paghi più tasse per arricchire lui e i suoi amici miliardari. Vuole che pensiamo che il Paese sia diviso senza speranza”. E, ancora: quello di Trump “E’ il trucco più vecchio della politica. A noi non servono quattro anni di caos, questo film lo abbiamo già visto e di solito i sequel sono ancora peggiori”.

Nel frattempo Donald Trump e il suo vice J.D. Vance continuano la campagna sul territorio. Ha fatto notizia la volontà espressa dal candidato repubblicano di dare un posto nel prossimo governo a Elon Musk. Un posto per lui sarebbe a capo di un nuovo “Dipartimento dell’efficienza”, Musk ha risposto attraverso il suo social network, X, di essere “pronto a servire”.