Tra un conflitto in Europa e uno in Medio Oriente l’attualità bellica schiaccia ogni altra emergenza del pianeta. A cominciare da quella ambientale e climatica. Anche i paesi più virtuosi hanno drasticamente ridimensionato obiettivi e investimenti. Domina un ‘presentismo’ che induce costantemente a rimuovere le conseguenze delle (non) scelte di oggi. Allentata qualsiasi briglia, il debito pubblico mondiale continua a crescere a velocità vertiginosa. Soprattutto nei paesi del G7, con gli Usa che fanno la parte del leone. Più che alla gestione del debito monstre, l’attenzione della governance mondiale sembra interessata ad altri scenari, stavolta in Asia, per il futuro di Taiwan. Uno stress test vissuto come un wargame che difficilmente avrebbe un vincitore.