Vaticano: "Un mondo senza armi atomiche è necessario e possibile"
“La politica di costruzione della forza nucleare della Repubblica popolare democratica di Corea è diventata permanente come legge fondamentale dello Stato”, ha annunciato Kim Jong Un in un discorso alla riunione dell’Assemblea popolare a Pyongyang, facendo svanire le speranze di denuclearizzazione della Penisola Coreana. Battagliero come sempre, Kim, reduce di un viaggio in Russia, dove il leader nordcoreano aveva visitato alcuni stabilimenti dell’industria per la difesa, ha sottolineato che “nessuno può violare” la legge fondamentale dello Stato.
L’annuncio è stato fatto il giorno in cui a Vienna si è svolta la 67 esima Conferenza generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA).
All’inizio di settembre la Corea del Nord aveva annunciato di aver costruito un “sottomarino d’attacco nucleare tattico”. Nel corso della cerimonia di inaugurazione, Kim Jong Un aveva dichiarato che il nuovo sottomarino fa parte di una “spinta verso l’armamento nucleare di tutta la marina militare nordcoreana in futuro”.
Il tema della corsa all’arma atomica della Corea del Nord si è trovato al centro del discorso alla Conferenza dell’AIEA di monsignor Daniel Pacho, che ha espresso una profonda preoccupazione della Santa Sede per i programmi nucleari dell’Iran, della Corea del Nord e anche per la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia.
“La Santa Sede non ha dubbi sul fatto che un mondo libero dalle armi nucleari sia necessario e possibile”, ha sottolineato monsignor Pacho, sotto-segretario per il Settore multilaterale della Sezione per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali della Segreteria di Stato. Pacho ha espresso il rammarico per il fatto che Teheran “abbia cessato di attuare i suoi impegni nell’ambito del Piano d’azione congiunto globale due anni fa, compromettendo seriamente le attività di verifica e monitoraggio dell’AIEA”. Per quel che riguarda il programma nucleare di Pyongyang, monsignor Pacho ha trasmesso l’apprezzamento del Vaticano per “gli sforzi continui e pazienti della comunità internazionale per rilanciare i negoziati sul programma nucleare della Repubblica Democratica Popolare di Corea”, un programma che, ha sottolineato il prelato, “minaccia l’integrità del regime di non proliferazione”.