Africa. Rio Tinto investirà 6,2 miliardi di dollari nelle miniere di Simandou in Guinea

Rio Tinto, uno dei maggiori gruppi minerari del mondo, investirà la cifra astronomica di 6,2 miliardi di dollari in un maxi progetto di minerale di ferro Simandou, in Guinea, nell’Africa Occidentale. Oltre allo sviluppo e all’ammodernamento tecnico delle miniere, il progetto prevede la costruzione di una rete ferroviaria e delle infrastrutture portuali associate.

Quando entrerà in funzione nel 2025 quello di Simandou sarà il più grande progetto per la produzione e l’esportazione di minerale di ferro del mondo e farà aumentare di circa il 5% le forniture globali di questa materia prima via mare. Ci vorranno due anni alle miniere di Simandou per arrivare al pieno regime produttivo stimato in 60 milioni di tonnellate di minerale di ferro all’anno.

Come ha scritto il colosso minerario in un comunicato stampa “il progetto rientra nel programma ‘green’ di Rio Tinto che di anno in anno aumenta le forniture di minerale di ferro di alta qualità per la decarbonizzazione dell’industria siderurgica in tutto il mondo”. Le miniere di Simandou assorbiranno la parte principale degli investimenti di Rio Tinto stanziati per i prossimi tre anni. Oltre ai 6,2 miliardi di dollari di Rio Tinto i partner del gruppo ne investiranno altri 5,4 miliardi. Inoltre nel periodo 2024-2026 Rio Tinto investirà “cifre considerevoli” nelle nuove produzioni di rame e di litio.

Rio Tinto, insieme al Governo della Guinea e alle società cinesi Aluminium Corp. of China e Chalco Iron Ore Holdings, possiede due dei quattro blocchi minerari nella parte Sud di Simandou. Rio Tinto detiene una partecipazione del 53% nella joint venture, chiamata SIMFER, mentre le società della Cina ne controllano il resto. I diritti di produzione dei due siti nel Nord di Simandou appartengono alla società Winning International Group del Singapore e alla società cinese China Hongqiao Group, sempre con la partecipazione delle autorità della Guinea.