Aumenta il commercio agroalimentare UE-Russia

Nel 2023 in Europa è stata l’Italia il principale Paese-importatore di grano dalla Russia

L’interscambio commerciale di prodotti agroalimentari tra l’Unione europea e la Russia ha totalizzato l’anno scorso 9 miliardi di euro. Come ha dichiarato il commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio UE sull’agricoltura, il capitolo principale dell’import europeo dalla Russia sono i cereali, che Bruxelles ora cerca di frenare. In parte per soddisfare le rivendicazioni degli agricoltori europei, che in realtà protestano contro l’export ucraino, esentato dai dazi, e in parte per portare il commercio agroalimentare con la Russia in linea con le politiche di sanzioni antirusse.

“Il Consiglio europeo ha deciso di introdurre alcuni dazi per questo tipo di scambi commerciali con la Russia, riducendone l’importazione”, ha detto Wojciechowski, precisando che nel 2022 la Russia ha esportato verso i Paesi europei “circa 2,5 milioni di tonnellate di grano, di cui un milione di tonnellate di cereali e 1,5 milioni di tonnellate di semi oleosi”. L’anno scorso ci sono stati alcuni cambiamenti, ma la quantità totale è rimasta pressoché invariata.

Nel 2023 il maggiore importatore di grano russo è stato l’Italia con 478.000 tonnellate. Al secondo posto si è trovata la Lettonia con 360.000, mentre terza è stata  la Lituania “con una quantità significativa”, ha detto il commissario europeo, sottolineando che verso la Russia “l’Unione europea ha esportato beni agroalimentari per 7 miliardi di euro, importando invece prodotti per 2 miliardi”.