Cambiamento climatico: in Brasile causa tre disastri al giorno

Intanto rallenta la deforestazione in Amazzonia brasiliana

Il Centro nazionale del Brasile per il monitoraggio dei disastri naturali (CEMADEN) ha pubblicato un rapporto molto preoccupante, secondo cui nel 2023 in questo Paese dell’America Latina sono stati registrati in media “tre disastri di carattere idro-geologico al giorno”. Il numero totale di casi registrati durante l’anno scorso è stato pari a 1.161 calamità naturali che hanno provocato 9.263 feriti, 524.000 sfollati, mentre le perdite economiche del Paese hanno superato i 5,4 miliardi di dollari.

Secondo gli esperti del CEMADEN il record assoluto del 2023 di eventi disastrosi è stato favorito dai cambiamenti climatici e dal passaggio di fenomeni meteorologici estremi come El Niño. “Almeno 716 disastri – pari al 61,7% del totale – hanno avuto natura idrologica, come ad esempio gli straripamenti dei fiumi, mentre altri 445 – pari al 38,3% – hanno avuto natura geologica, soprattutto frane”, hanno scritto i ricercatori brasiliani, secondo i quali “oltre a tutti questi incidenti nel 2023 sono stati registrati ben 3.425 allarmi”.

La lotta contro i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale rientra nelle politiche del Governo del Brasile, che dedica molta attenzione alla protezione delle foreste dell’Amazzonia. Secondo i dati di monitoraggio, pubblicati il 24 gennaio dall’Istituto dell’uomo e dell’ambiente in Amazzonia (IMAZON) in Brasile la “deforestazione delle terre protette in Amazzonia ha raggiunto il livello più basso degli ultimi nove anni”. In termini più concreti nel 2023, la “deforestazione delle terre indigene e delle aree protette ha presentato un calo del 73% su anno, registrando un totale di 386 chilometri quadrati”. E questo dopo che nel 2022 l’area “deforestata” era stata di 1.431 chilometri quadrati. “La significativa riduzione nella deforestazione di aree protette è molto positiva, poiché si tratta di territori che devono avere la priorità. Nella maggior parte dei casi, la devastazione delle terre indigene e delle zone protette significa invasioni illegali che portano a conflitti con i popoli e le comunità tradizionali che risiedono in questi territori”, ha dichiarato ai media brasiliani Carlos Souza, coordinatore dei programmi di monitoraggio di IMAZON.