Cambiamento climatico: la Terra si scalda a un ritmo senza precedenti

L’umanità ha a disposizione non più di 4,5 anni prima di superare la soglia di riscaldamento di 1,5 gradi

Il Professore Piers Forster

Il riscaldamento globale ha raggiunto un ritmo senza precedenti. A suonare l’allarme è stato un autorevole gruppo di 57 scienziati di tutto il mondo che in concomitanza con la Giornata mondiale dell’ambiente del 14 giugno ha pubblicato un nuovo ampio studio, attualizzando i dati raccolti dal Gruppo Intergovernativo delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Stando ai risultati dello studio, il tempo stringe davvero e mantenere l’aumento globale delle temperature entro 1,5 gradi diventa sempre più difficile.

Nel 2023 le temperature in tutto il mondo hanno raggiunto picchi di caldo mai visti prima. Gli esperti hanno scritto di essere stati colti di sorpresa dopo aver analizzato i dati oggettivi: secondo il rapporto il surriscaldamento globale sta accelerando quasi in modo esponenziale. Gli esseri umani, responsabili del riscaldamento globale, rappresentano per il pianeta lo stesso “pericolo” del “meteorite che ha spazzato via i dinosauri”, ha ammonito il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, secondo cui “questa volta il meteorite siamo noi ”.

“La situazione sta peggiorando. Se si guarda a questa accelerazione o ai singoli picchi, direi quindi che le temperature stanno aumentando e il surriscaldamento sta peggiorando, ma esattamente come avevano previsto”, ha detto durante la presentazione del rapporto, il capo del gruppo degli esperti internazionali e professore all’Università di Leeds, Piers Forster.

Secondo Forster “il 92% del riscaldamento registrato nel 2023 era riconducibile ad attività umane”, legate in particolare all’uso di “combustibili fossili”. In pratica, se le emissioni di CO2 dovessero continuare al ritmo attuale, l’umanità avrebbe a disposizione non più di 4,5 anni “prima di superare la soglia di un grado e mezzo, stabilita dall’accordo di Parigi sul clima.

“Se invece dovesse esserci un’ulteriore accelerazione sarebbe probabilmente lo scenario peggiore. Quello a cui assistiamo è già drammatico e sta avendo impatti enormi. Siamo nel mezzo di una crisi”, ha detto ai giornalisti un’altra esperta, Sonia Seneviratne, che si occupa di eventi climatici estremi al Politecnico di Zurigo.