Dal lago Titicaca al Canale di Panama, la siccità preoccupa l’America centro meridionale

La siccità sta da mesi creando grandi preoccupazioni nell’America centro meridionale. Dal Canale di Panama, alla Foresta Amazzonica fino al Lago Titicaca, El Nino ha portato a una drastica diminuizione delle piogge negli ultimi mesi con importanti effetti economici e sociali.

Il Canale di Panama ha annunciato nelle scorse ore un’ulteriore stretta al numero di navi in transito. Nel 2022, secondo quanto riporta l’agenzia AGI,  transitavano in media 40 navi al giorno. Quest’anno il numero è stato limitato prima a 31 e ora a 25 e un’ulteriore stretta è prevista nei prossimi mesi quando si prevede di limitare il numero di navi a 18 al giorno. Un fatto particolarmente preoccupante se si pensa che da qui passa il 6% del traffico marittimo globale e che ottobre 2023 è stato il mese più secco nella regione dal 1959.

Non vanno meglio le cose nella foresta amazzonica dove uno dei principali affluenti del Rio delle Amazzoni, il Rio Negro sta sperimentando una delle più grandi carenza d’acqua della storia: il fiume è al suo livello più basso da decenni. In queste aree l’acqua è anche un fondamentale mezzo di trasporto per collegare i vari villaggi disseminati nella foresta che non hanno altra via di comunicazione che quella fluviale.

Anche il lago Titicaca, il più alto lago navigabile del mondo, al confine tra Perù e Bolivia, si sta avvicinando al  minimo storico. Le sue acque sono scese in media di 10 cm al mese da aprile a causa dell’estrema siccità e del caldo sopra la media, e ora il livello dell’acqua è di circa 33 cm al di sopra del minimo storico registrato nel 1943.

A provocare queste situazioni potrebbe essere il fenomeno El Nino, che riscalda l’Oceano Pacifico e influenza la temperatura e le precipitazioni in tutto il mondo.