In Zambia metà delle aree coltivate sono state distrutte dalla siccità

Un milione di famiglie rischiano di morire di fame. Nel Paese sudafricano è stato proclamato lo stato del “disastro nazionale”

Hakainde Hichilema

Mentre l’Agenzia internazionale dell’energia (AIE) dichiara che i cambiamenti climatici e in particolare la siccità sono i principali responsabili dell’aumento dell’1,1% l’anno scorso delle emissioni di CO2, la Zambia suona l’allarme e annuncia lo stato del “disastro nazionale”. La siccità che ha colpito lo Zambia ha devastato quasi la metà della superficie coltivata del Paese. Oltre un milione di famiglie stanno soffrendo la fame e rischiano di morire. Come ha dichiarato in un appello straordinario alla Nazione e al mondo intero il presidente dello Stato sudafricano, Hakainde Hichilema, la proclamazione nel Paese dello “stato di disastro nazionale” consentirà al Governo di accedere a maggiori risorse finanziarie per affrontare la crisi.

“Il Paese dell’Africa meridionale è rimasto praticamente senza piogge per quasi due mesi nel momento in cui i suoi campi ne avevano maggior bisogno”, ha dichiarato il presidente Hichilema. “Il 50% dei campi è distrutto, la terra è arida, i danni all’agricoltura e a tutta l’economia nazionale di Zambia, causati dal prolungato periodo di siccità sono immensi”, ha detto il presidente, precisando che la “siccità ha già colpito 84 dei 116 distretti e territori del Paese”.

Secondo Hichilema  la crisi è stata esacerbata dal passaggio del fenomeno climatico tropicale di El Nino. Secondo le stime delle Nazioni Unite subito dopo il passaggio di El Nino, lo Zambia ha perso un milione di ettari sui circa 2,2 milioni di colture piantate. La sicurezza alimentare del Paese africano è a rischio. Oltre all’agricoltura la siccità estrema e lunga ha danneggiato molto seriamente l’approvvigionamento idrico ed energetico della Zambia. “Alla luce di queste sfide il Governo ha deciso di dichiarare lo stato del ‘disastro nazionale’”, ha detto il presidente.