La Russia potrà aggiornare la propria dottrina nucleare

Il vice ministro degli Esteri, Serghej Rjabkov: “I provocatori occidentali devono capirlo una volta per tutte che la Russia è pronta a fare di tutto per garantire la propria sicurezza nazionale”.

Serghej Rjabkov

La Russia potrebbe “apportare modifiche” alla sua dottrina nucleare, tenendo conto dell’esperienza dell’operazione militare in Ucraina. In un’intervista all’emittente TV “Rossija 1” il vice ministro degli Esteri russo, Serghej Rjabkov ha detto che “arriverà un momento in cui si potranno fare ulteriori chiarimenti sui fondamenti della politica statale (nel campo della deterrenza nucleare) riflettendo sull’esperienza, acquisita durante l’operazione militare speciale, dove la classica vecchia interpretazione della deterrenza nucleare non ha funzionato correttamente”. Rjabkov ha sottolineato che “i provocatori occidentali devono capirlo una volta per tutte che la Russia è pronta a fare di tutto per garantire la propria sicurezza nazionale”.

Il viceministro ha ribadito che il sanguinoso attacco ucraino contro Sebastopoli, costato la vita a 4 persone, tra cui dui bambine di 2 e di 9 anni, mentre altre 153 persone sono state ferite, “non rimarrà senza risposta dalla Russia”. Uno dei missili ATACMS, forniti al regime di Kiev dagli Stati Uniti, si è abbattuto domenica 23 giugno su una spiaggia molto affollata durante la festa religiosa ortodossa di Santa Trinità. Secondo le fonti dell’intelligence militare della Russia “sono gli USA a coordinare tramite gli aeromobili a pilotaggio remoto che decollano dalla base aeronautica di Sigonella, in Sicilia, e sorvolano in continuazione il Mar Nero, a coordinare gli attacchi ucraini”.

Nei giorni scorsi, durante un passaggio ravvicinato, un jet da combattimento russo ha fatto precipitare un drone americano RQ-4 Global Hawk, dopodiché il ministro della Difesa russo, Andrej Belousov, ha incaricato lo Stato maggiore delle Forze armate della Russia di suggerire misure urgenti di risposta alle “provocazioni associate all’aumento dell’attività dei droni strategici statunitensi nel Mar Nero”.

Secondo Belousov, la crescente presenza degli aeromobili statunitensi a pilotaggio remoto da sorveglianza e ricognizione in questa zona sensibile “aumenta a dismisura la probabilità di incidenti anche gravi nello spazio aereo con aeromobili delle Forze aerospaziali russe, il che aumenta il rischio di un confronto diretto dell’Alleanza atlantica con la Federazione Russa”. In un comunicato il ministero della Difesa ha sottolineato che la “responsabilità per i possibili incidenti spetterà ai Paesi della NATO”.