Egitto: in caduta libera i ricavi di Suez

Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, discuterà della crisi finanziaria con gli omologhi dei BRICS

Sameh Shoukry

I ricavi, provenienti dalla navigazione marittima da e per il Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, stanno diminuendo di mese in mese, per scendere a maggio a quota 337,8 milioni di dollari, rispetto ai 648 milioni di dollari dello stesso mese del 2023. Secondo le autorità egiziane il calo delle entrate è dovuto al proseguimento degli attacchi del gruppo yemenita Ansar Allah (noto anche come Houthi), in risposta alla guerra nella Striscia di Gaza. L’8 di giugno gli Houthi hanno colpito due navi mercantili al largo di Aden. Lo scorso novembre i miliziani, sostenuti dall’Iran, hanno lanciato gli attacchi contro le navi che reputano “legate a Israele, agli Stati Uniti o alla Gran Bretagna”, che attraversano il Mar Rosso e il Mare Arabico. Inoltre gli Houthi hanno dichiarato che le “operazioni continueranno finché Tel Aviv non porrà fine agli attacchi nella Striscia di Gaza”.

Per salvare almeno una parte dei profitti l’Autorità del Canale di Suez ha deciso di prorogare fino alla fine del 2024 tutta una serie di incentivi e ha ridotto del 15-75% le tariffe di transito per navi e petroliere. La crisi finanziaria in corso in Egitto sarà al centro della riunione tra i ministri degli Esteri del gruppo dei Paesi BRICS che si riuniranno in Russia, nella città industriale di Nizhnij Novgorod, il 10 e l’11 di giugno.

Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, si è recato in Russia per partecipare alla ministeriale. L’Egitto è diventato membro a pieno titolo dei BRICS il 1° gennaio del 2024. Shoukry intende pronunciare due discorsi durante le due sessioni dell’incontro, la prima sulla cooperazione tra i Paesi BRICS e sulle questioni internazionali e regionali, mentre la seconda sarà dedicata alle modalità di cooperazione con gli Stati partner. Il ministro egiziano terrà inoltre una serie di incontri bilaterali con le controparti dei Paesi partecipanti per discutere i modi per rafforzare le relazioni bilaterali e la cooperazione economica e finanziaria, oltre a scambiare opinioni e valutazioni sulle principali questioni internazionali e regionali, in particolare sulla guerra nella Striscia di Gaza.