In Armenia continuano le proteste popolari contro il trasferimento di territori all’Azerbaijan

A Erevan, la capitale armena, decine di migliaia di persone sono scese in piazza per contestare la decisione governativa di restituire all’Azerbaigian alcuni territori, che l’Armenia aveva preso durante i conflitti armati alla fine del 20° secolo

Nikol Pashinjan

Decine di migliaia di persone, arrivate nella capitale armena, Erevan, hanno protestato tra giovedì e venerdì (9-10 maggio 2023, per chi legge) contro la decisione del Governo, guidato dal premier, Nikol Pashinjan, di “cedere” alcuni territori al vicino Azerbaigian. Le autorità armene, alla ricerca di un accordo di pace per risolvere definitivamente decenni di dispute territoriali con Baku, nelle scorse settimane avevano approvato – malgrado le aspre proteste dell’opinione pubblica armena – la restituzione all’Azerbaijan di alcuni villaggi di confine tra le due repubbliche ex sovietiche del Caucaso, sequestrati dal esercito armeno negli anni ’90 del Secolo scorso.

La decisione, vista dall’opinione pubblica armena come una “concessione assolutamente non necessaria”, sta provocato proteste e manifestazioni in tutta l’Armenia. La manifestazione a Erevan ha visto arrivare giovedì 9 maggio migliaia di partecipanti di una marcia, iniziata nella regione di Tavush, dove i territori saranno restituiti. Gli abitanti dei villaggi che dovranno ritornare all’Azerbaijan sono stati affiancati dai sostenitori dei partiti politici dell’opposizione e dalle organizzazioni dei rifugiati del Nagorno-Karabakh.

Il territorio conteso è stato riconquistato dall’Azerbaigian dopo un’offensiva militare fulminea nel settembre dell’anno scorso, ponendo fine a decenni di separatismo e costringendo la quasi totalità della popolazione armena del Nagorno-Karabakh a fuggire in Armenia.

Alla fine di aprile, i due Stati hanno iniziato il delicato processo di “delimitazione” del loro confine comune. Il primo ministro armeno, Nikol Pashinian, ha accettato di restituire all’Azerbaigian quattro villaggi di confine, che furono occupati dalle forze armate di Erevan durante la guerra degli anni ‘90, costringendo gli abitanti azeri a fuggire. L’operazione militare dell’Azerbaijan aveva fatto anche inasprire le relazioni tra l’Armenia e la Russia, che ha annunciato di recente il ritiro dei propri peace keepers, presenti da molti anni nella zona di conflitto.