ONU: alla fine del 21° secolo il mondo sarà surriscaldato

Verso la COP28 a Dubai: alla fine del 21° secolo le temperature medie globali aumenteranno in media tra 2,5 e 2,9 gradi

Il 30 di novembre a Dubai, negli Emirati Arabi, iniziano i lavori di COP28, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, che dovrà affrontare il difficile compito di tenere in vita l’Accordo di Parigi. Al centro dei dibattiti si troverà l’intensificazione degli sforzi della comunità internazionale, volti a frenare il global warming, il riscaldamento globale. L’ONU chiede alle economie più avanzate “fatti, impegni concreti e non più promesse vuote”.

Intanto, a giudicare da un nuovo report del titolo “Emissions Gap 2023” (Il gap delle emissioni), pubblicato dagli esperti dell’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per la tutela dell’ambiante, sarà un’impresa ardua. Nonostante gli impegni che i Paesi economicamente sviluppati hanno assunto per fermare il cambiamento climatico, alla fine del 21° secolo le temperature medie globali aumenteranno in media tra 2,5 e 2,9 gradi Centigradi, ovvero “molto al di sopra la soglia di sicurezza di 1,5 gradi, indicata dalla scienza, e sancita dall’Accordo di Parigi del 2015”.

L’umanità si avvicina a passi da gigante al punto di non ritorno, dopodiché dovrà far fronte agli effetti più disastrosi del global warming. Molti Paesi industrializzati, tra cui la Gran Bretagna, annullano l’uno dopo l’altro i propri impegni “climatici”. Ma neanche “la piena attuazione dei contributi nazionali, previsti dall’Accordo di Parigi, consentirebbe al mondo di limitare l’aumento della temperatura a 2,9 gradi rispetto ai livelli preindustriali in questo secolo”, hanno scritto gli esperti dell’ONU.  La piena attuazione degli impegni nazionali, appoggiati dai consistenti aiuti finanziari esterni, permetterà di bloccare l’aumento delle temperature a 2,5 gradi, ovvero un grado in più rispetto alla “soglia di sicurezza”.

Secondo l’UNEP nello scenario “più ottimistico”, in cui vengono rispettati “tutti gli impegni verso l’azzeramento netto delle emissioni di gas serra, si potrebbe limitare l’aumento della temperatura a 2 gradi”. E per gli esperti delle Nazioni Uniti si tratta solo di un buon auspicio: “Gli impegni net zero – hanno sottolineato – non sono attualmente considerati credibili e nessuno dei Paesi del G20 sta riducendo le emissioni a un ritmo coerente con questi obiettivi”. Il verdetto è chiaro: la probabilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi è solo del 14%.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres punta il dito accusatore contro i Governi dei Paesi industrializzati: “Tutto questo è un fallimento della leadership, un tradimento dei più vulnerabili e un’enorme opportunità mancata”, ha detto Guterres.

“Non c’è persona o economia che non sia toccata dai cambiamenti climatici”, ha dichiarato durante la presentazione del rapporto Inger Andersen, direttore esecutivo dell’UNEP, secondo cui “prima di tutto bisogna smettere di far aumentare le emissioni di gas serra e le temperature globali”. E come ha notato il quotidiano economico italiano Il Sole 24 Ore “il 2023 si prepara a passare alla storia come l’anno più caldo di sempre. Un record che rischia di avere vita breve”.