USA: gli attacchi degli Houthi hanno spinto le spedizioni di petrolio verso la rotta dell’Africa Meridionale

Il transito per la rotta più lunga ha aumentato i tempi, i costi e anche l’inquinamento atmosferico

Si moltiplicano sia il numero degli attacchi, che le armi usate gruppo filo-iraniano Ansar Allah, noto anche come Houthi, per colpire le navi mercantili nell’area del Mar Rosso. Secondo l’Agenzia per le operazioni commerciali marittime del Regno Unito (UKMTO), la nave coinvolta ultimamente in un incidente nel Mar Rosso, a 66 miglia nautiche a sud-ovest del porto di Hodeidah (un’area dello Yemen controllata dagli Houthi), sarebbe stata colpita a poppa da una piccola imbarcazione. Si sarebbe trattato di un drone-kamikaze, lungo 5-7 metri, molto simile a quelli usati dall’Ucraina per attaccare le navi russe nel Mar Nero.

In seguito all’attacco, le forze degli Stati Uniti hanno effettuato un raid aereo punitivo contro il governatorato di Hodeidah, prendendo di mira le coste di Al Faza, nel distretto di At Tuhayta, dove secondo l’intelligence statunitense si potrebbero trovare le basi dei droni-kamikaze marini.

Intanto gli attacchi degli Houthi pesano sempre di più sull’economia globale. Le navi devono evitare il passaggio attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso e quello Arabico. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), l’agenzia delle statistiche del dipartimento dell’Energia USA,  le “spedizioni internazionali di greggio e di derivati petroliferi, che percorrono la lunga rotta tra l’Asia, il Medio Oriente e l’Occidente, attraverso l’Africa Meridionale, sono aumentate del 47% da quando nel novembre del 2024 erano iniziati gli attacchi degli Houthi”. La necessità di inviare le gigantesche navi petroliere per il percorso attorno al Capo di Buona Speranza ha fatto aumentare notevolmente non soltanto i costi di spedizione, ma anche l’inquinamento atmosferico. Prima dell’inizio del 2024 il 12% del traffico marittimo mondiale navigava attraverso il Mar Rosso e il Canale di Suez. Secondo l’EIA nei primi cinque mesi del 2024 circa 8,7 milioni di barili di greggio al giorno (bpd) rano in transito per la rotta dell’Africa Meridionale, contro una media di 5,9 milioni di bpd nel corrispondente periodo dell’anno scorso.