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ANSA: Svolta clamorosa su Israele di Joe Biden, che in una intervista in esclusiva alla Cnn ha detto per la prima volta di voler condizionare le forniture militari, continuando con quelle difensive ma non quelle offensive se invadera' Rafah. Parole che arrivano dopo la prima sospensione dell'invio di migliaia di bombe Usa all'alleato.  "Continueremo a garantire che Israele sia sicuro in termini di Iron Dome e della sua capacità di rispondere agli attacchi giunti di recente dal Medio Oriente", ha spiegato il presidente. "Ma è semplicemente sbagliato. Non forniremo armi e proiettili di artiglieria”

CORRIERE DELLA SERA: Benjamin Netanyahu non è solo. Chi pensa che il premier israeliano sia l’unico a non voler ascoltare i consigli di moderazione di Joe Biden, cambi idea. Nir Barkat, suo ministro dell’Economia, è almeno altrettanto duro. «I morti americani a Pearl Harbour sono stati 2.400, la reazione americana ha causato 3,5 milioni vittime giapponesi. I morti nelle Torri Gemelle 2.900, gli iracheni uccisi della reazione americana 400 mila. Le guerre si combattono così. Il 7 ottobre Hamas ci ha attaccato, ha ucciso 1.200 israeliani e noi non ci fermeremo sino a che non avremo smantellato le loro strutture, annientato la loro capacità di farci del male.
Dobbiamo farlo, è in gioco la nostra vita».

IL SOLE 24 ORE: Da Washington al Massachusetts, proseguono le proteste pro-palestinesi e contro la guerra a Gaza nelle università americane. E, nelle giornate concitate per la fine dell’anno accademico, scattano nuovi arresti tra i dimostranti. Alla George Washington University della capitale, a poca distanza dalla Casa Bianca, la polizia ha sgomberato un accampamento, effettuando 33 fermi. Il sindaco Muriel Bowers ha citato escalation nei rischi per la «sicurezza pubblica». Alla University of Massachusetts Amherst una rinata tendopoli è stata a sua volta smantellata dalle forze dell’ordine, tra tafferugli conclusi con 130 arresti compresi alcuni docenti. I vertici dell’ateneo hanno definito l’azione necessaria per il rifiuto dei manifestanti di rimuovere tende e barricate.
Anche nella University of Chicago la polizia è reduce dalla messa al bando di tende di protesta. Al campus di San Diego della University of California da inizio settimana gli arresti sono stati oltre sessanta. Manifestazioni di recente hanno nuovamente scosso marchi di prestigio globale quali Harvard e Mit a Boston. Il bilancio nazionale di fermati o arrestati da metà aprile ha ormai superato 2.500.

LA REPUBBLICA: Il Parlamento ucraino approva una legge che permette ai detenuti di arruolarsi nell’esercito, per aumentare il numero di soldati chiamati a far fronte all’invasione della Russia. La legge esclude dall’arruolamento i condannati per crimini gravi – che includono stupro, omicidio, traffico di droga e tradimento. Inoltre, devono mancare meno di tre anni alla fine della pena. Da questa possibilità sono esclusi alcuni parlamentari e alcuni funzionari del governo finiti in prigione per corruzione, perché in queste settimane una campagna popolare ha chiesto rassicurazioni: i politici colpevoli non potranno usare la nuova legge come scappatoia. La norma però non esclude molti altri, come giudici e poliziotti corrotti, che gli ucraini scontenti non volevano vedere di nuovo in libertà.

IL SOLE 24 ORE: «Un’amicizia d’acciaio» con la Serbia, addirittura «l’inizio di un viaggio dorato» con l’Ungheria. Le espressioni di Xi Jinping mostrano la totale sintonia - in politica come sulle questioni economiche - con i leader di Belgrado e Budapest. E se l’obiettivo del leader cinese in missione in Europa è rinsaldare le relazioni con i due Paesi europei più vicini a Pechino per allargare, di conseguenza, le divisioni dentro all’Unione, i primi risultati sono già evidenti: accordi commerciali, intese su investimenti strategici, seguendo la Belt and road initiative, la nuova Via della seta; e ancora, posizioni condivise su questioni spinose di diritto internazionale come l’autonomia di Taiwan e del Kosovo

AVVENIRE: C’era una volta un Giappone “maschilista”, con le donne relegate (imprigionate?) in ruoli professionali di secondo piano. Ora, sotto i colpi della “depressione” demografica e delle trasformazioni sociali che ne stanno mutando in profondità il volto, quel Giappone monolitico si sta (lentamente) sgretolando. La popolazione delle donne lavoratrici giapponesi ha toccato quota 30,35 milioni, in aumento di 1,22 milioni rispetto a 5 anni prima. Un record per il Paese. Oggi le donne rappresentano il 53,2% della popolazione lavorativa totale nipponica. Secondo i dati del governo, solo un manager su otto è donna. Secondo Tokyo Shoko Research Ltd., nel 2021, le donne hanno ricoperto solo il 9% delle posizioni dirigenziali sul totale di 3.795 società quotate.

AVVENIRE: L'Esercito Usa ha annunciato di aver iniziato a inviare civili ad Haiti, prima dello spiegamento di una forza di sicurezza multinazionale guidata dal Kenya, per far fronte alla grave crisi provocata dalla violenza delle bande armate. L'operazione è condotta con aerei militari statunitensi che trasportano “contractor” privati, attrezzature e aiuti.
Il Manifesto

Gaza è in trappola

La Repubblica

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