I rapporti economici saranno interrotti fino a quando non ci sarà un cessate il fuoco a Gaza
La Turchia ha deciso di interrompere gli scambi commerciali con Israele. A spiegarlo è stato Omer Bolat, ministro del commercio turco che ha specificato che importazioni ed esportazioni con Gerusalemme saranno bloccate fino a che non ci sarà un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e fino a che gli aiuti umanitari non potranno arrivare ed essere distribuiti alla popolazione senza ostacoli.
Un pacchetto di sanzione era già stato adottato dal ministero del Commercio a marzo e riguardava 54 prodotti e materiali grezzi, tra cui acciaio, fertilizzanti, marmo e carburante per aerei. L’interscambio commerciale tra i due paesi vale poco meno di 7 miliardi di dollari ogni anno: 5,4 miliardi di dollari di esportazioni turche e 1,6 miliardi di dollari di importazioni da Israele.
“L’atteggiamento intransigente di Israele e il peggioramento della situazione a Gaza hanno spinto la Turchia a interrompere gli scambi”, ha dichiarato Bolat.
La Turchia è così il primo tra i partner di un certo peso a interrompere i rapporti commerciali con il Paese orami da 7 mesi impegnato in una devastante guerra nella Striscia di Gaza. La reazione di israele è arrivata a stretto giro attraverso il ministro degli Esteri Israel Katz che ha spiegato come la decisione di Erdogan sia in violazione degli accordi commerciali internazionali definendo il metodo dittatoriale.