Sudafrica, Ramaphosa rieletto presidente dopo uno storico accordo

Cyril Ramaphosa sarà ancora il presidente del Sudafrica. Il parlamento di Pretoria lo ha eletto dopo che è stato trovato un accordo di portata storica tra il suo partito, l’African National Congress (ANC), sempre al potere fin dal 1994 quando finì l’Apartheid, e la Democratic Alliance (DA), un partito di stampo liberale e popolare prevalentemente tra gli elettori bianchi. Grazie a questo accordo Ramaphosa ha ottenuto un secondo mandato con 283 voti.

“Sarà ancora una volta un privilegio e un piacere servire questa grande nazione” ha detto il 71enne leader in un discorso al Parlamento, in cui ha spiegato che gli elettori si aspettano dalla coalizione che i leader lavorino insieme per il bene di tutti i sudafricani. “Il fatto che una serie di partiti che si erano opposti l’uno all’altro abbiano deciso di lavorare insieme per ottenere questo risultato ha dato una nuova nascita, una nuova era al nostro Paese”, ha concluso Ramaphosa.

Il leader di DA, John Steenhuisen, ha sottolineato che “E’ un giorno storico per il nostro Paese,  credo che sia l’inizio di un nuovo capitolo… in cui mettiamo al primo posto il nostro Paese, i suoi interessi e il suo futuro”.

Alle elezioni del  9 maggio 2024 l’ANC aveva ottenuto il 40% dei voti e per la prima volta in 30 anni non aveva ottenuto la maggioranza assoluta, il DA era stata invece la seconda forza con il 22% dei voti. Al governo parteciperanno anche due formazioni minori, Inkatha Freedom Party (IFP), che risponde agli interessi dell’etnia Zulu, e la formazione di destra Alleanza Patriottica.

Esclusa dal governo è invece la terza forza del Paese, l’uMkhonto we Sizwe (MK), guidato dall’ex presidente Jacob Zuma, che formalmente non si è potuto candidare guidando tuttavia il gruppo politico e che ora afferma che le elezioni sono state viziate da brogli.