Giappone: entrano in vigore nuove sanzioni contro la Russia

L’ambasciatore della Russia in Giappone Nikolaj Nozdrev: “Adotteremo misure per rispondere alle minacce”

L'ambasciatore Nikolaj Nozdrev

È entrato in vigore il 10 maggio in Giappone il divieto d’importazione di diamanti russi non industriali. Il provvedimento, che rientra nella politica di sanzioni economiche e commerciali contro il Cremlino del G7, ha fatto seguito al divieto di esportazione dal Giappone verso la Russia di oltre 160 categorie di prodotti, che erano entrati in vigore invece in aprile. Come ha spiegato il Governo giapponese di Fumio Kishida, l’obiettivo è di “bloccare le esportazioni di merci che contribuiscono a rafforzare la base industriale della Russia”. Le recenti restrizioni hanno messo tra l’altro al bando l’export di olio motore, di tubi in acciaio e di imbarcazioni di vario tipo.

Mosca apprende la guerra economica, lanciata contro la Russia dagli Stati Uniti e dai loro alleati in un contesto geopolitico molto più ampio, comprese le minacce militari. Come ha dichiarato l’ambasciatore della Federazione Russa in Giappone, Nikolaj Nozdrev, in occasione del Giorno della Vittoria che si celebra in Russia 9 maggio. “stiamo monitorando da vicino l’intensificazione delle manovre nippo-statunitensi, anche con il coinvolgimento di attori esterni, vicino ai nostri confini dell’Estremo Oriente. Avvertiamo regolarmente Tokyo che se tale attività dovesse continuare, saremo costretti a prendere contromisure per bloccare le minacce militari contro Russia”.

Nei giorni scorsi il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato esercitazioni con armi nucleari tattiche, che coinvolgono truppe posizionate vicino all’Ucraina. “Durante le esercitazioni verranno adottate una serie di misure per esercitarsi nella preparazione e nell’uso di armi nucleari non strategiche”, ha scritto in un comunicato stampa il ministero della Difesa a Mosca. Queste esercitazioni nucleari “rispondono alle affermazioni occidentali sull’invio di truppe in Ucraina”, ha detto da parte sua il portavoce presidenziale russo, Dmitrij Peskov. “Le dichiarazioni di Macron sul possibile invio di truppe in Ucraina segnano una serie di tensioni senza precedenti”, ha aggiunto Peskov.  Il portavoce del Cremlino ha inoltre definito “accuse infondate”, quelle fatte circolare dal quotidiano britannico, Financial Times, secondo le quali Mosca pianifica atti di sabotaggio in Europa. Infine il portavoce presidenziale ha detto che il ministero della Difesa sta “analizzando” notizie secondo le quali “truppe francesi sarebbero già schierate e partecipano ai combattimenti vicino a Chasov Yar, nell’est dell’Ucraina”.